Mereto di Tomba piange don Giovanni Boz: portò in Vaticano la storia di Concetta Bertoli
Ordinato sacerdote nel 1968, da tempo era ammalato: aveva 81 anni. Missionario in Sud America, aveva incontrato papa Giovanni Paolo II per perorare la causa di beatificazione della venerabile concittadina

Comunità in lutto per la scomparsa dell’amato parroco don Giovanni Boz, 81 anni. È morto venerdì 4 ottobre alla Fraternità sacerdotale dove viveva da diverso tempo, accudito nel fisico minato da vari acciacchi e malattia, ma con la mente vivace e sempre pronta a dare buoni consigli.
Don Boz era lo storico parroco di Mereto di Tomba dal 1990, dove si era distinto anche per perorare la causa di beatificazione della venerabile Concetta Bertoli e per questo si era incontrato a Roma con papa Giovanni Paolo II. Era nato a Risano, in comune di Pavia di Udine, paese in cui sarà sepolto accanto ai genitori e a un fratello.
Da giovane, attratto dalla spiritualità dei missionari della Consolata di Torino, ne abbracciò il carisma e divenne sacerdote, ricevendo l’ordinazione presbiterale nel 1968. La congregazione torinese, di ispirazione missionaria, inviò quel giovane friulano in Colombia, dove visse per nove anni.
In Sud America la salute di don Boz registrò le prime difficoltà: contrasse infatti una malattia che costrinse la sua congregazione a farlo rientrare in Italia. Tornato in Friuli, nel 1977 l’arcivescovo monsignor Alfredo Battisti assegnò a don Giovanni Boz la guida delle comunità di Porto Nogaro e Villanova, allora riunite in un’unica parrocchia. Due anni dopo, nel 1979, don Boz fu incardinato nel clero dell’Arcidiocesi di Udine. Nel 1989 il trasferimento a Mereto di Tomba, parrocchia che il sacerdote ha formalmente guidato fino alla morte, pur essendo affiancato negli ultimi anni da altri sacerdoti, ultimamente da don Gabriel Vasile Cimpoesu. Uomo schivo e determinato dall’animo generoso, con una profonda fede e grande tenacia, don Boz assunse progressivamente la guida di tutte le parrocchie del comune di Mereto di Tomba, tutte guidate fino al momento della salita al cielo: Pantianicco nel 1990, Tomba di Mereto nel 1992, Plasencis nel 2001 e, ultima, San Marco nel 2012.
Alcuni anni fa le sue condizioni di salute, peggiorate progressivamente, hanno reso necessario il trasferimento del parroco alla Fraternità sacerdotale da dove, con l’aiuto di alcuni parrocchiani e di sacerdoti più giovani, ha continuato ad amministrare le sue cinque parrocchie. L’amministrazione comunale si unisce al cordoglio delle cinque comunità del territorio di Mereto di Tomba, dei familiari e degli amici nel saluto a Don Giovanni Boz: «Con gratitudine ricordiamo i suoi oltre 35 anni di instancabile impegno pastorale, dedicati con passione e dedizione al rafforzamento della fede e alla cura delle vocazioni».
«Tutta la mia generazione ha conosciuto solo questo parroco –, afferma il vicesindaco 38enne Mattia Mestroni –, era per noi il nostro punto di riferimento ne sentiremo sicuramente la mancanza». Il funerale, come da espressa volontà del sacerdote che lascia due sorelle, verrà celebrato dall’arcivescovo monsignor Riccardo Lamba martedì alle 15 a Pantianicco, la recita del rosario sempre nella chiesa parrocchiale di Pantianicco alle 18 cui seguirà la celebrazione di una messa dedicata[FINETESTO].
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