Mercatovecchio, la Soprintendenza promuove il progetto

UDINE. La Soprintendenza ha di nuovo promosso il progetto di pedonalizzazione di Mercatovecchio. Le Belle arti hanno autorizzato la realizzazione dell’esecutivo approvato dalla giunta nella delibera del 16 maggio scorso, quello finito nel mirino del Tar dopo l’esposto presentato dall’avvocato Luca De Pauli per conto dell’associazione Amici di Mercatovecchio e di altre nove attività del centro.
Secondo i commercianti si tratterebbe di un “secondo progetto”, molto diverso da quello del 29 dicembre scorso, autorizzato già in precedenza dagli uffici di Palazzo Clabassi. Da qui la richiesta di annullamento del procedimento ai giudici amministrativi che hanno incaricato il dipartimento di ingegneria e architettura dell’università di Trieste di valutare le differenze tra i due progetti.
La decisione del Tar è attesa per l’11 ottobre, ma in attesa della camera di consiglio il Comune, che ha sempre parlato di «differenze minime» al punto da non ritenere necessario un nuovo parere alla Soprintendenza, ha deciso di chiedere l’autorizzazione alle Belle arti per potersi giocare il “jolly” davanti ai giudici.
Ed effettivamente il soprintendente Corrado Azzollini non soltanto ha autorizzato il presunto secondo progetto ma ha anche precisato che «le variazioni riguardano unicamente elementi secondari e prevalentemente sotterranei (quali modifiche ai collegamenti alla fognatura e pozzetti per le acque meteoriche) che risultano irrilevanti rispetto all’intervento nel suo complesso per come precedentemente autorizzato». Di fatto quindi non c’è stato alcun “secondo progetto”.
«Siamo lieti di constatare che l’iniziativa su via Mercatovecchio era perfettamente allineata al progetto già autorizzato – ha commentato il sindaco, Furio Honsell – e adesso auspico che i lavori possano riprendere al più presto nell’interesse dei cittadini che si sono espressi in favore della pedonalizzazione e delle aziende che potranno beneficiare delle ricadute economiche». Stando alle prime ipotesi del Comune i lavori avrebbero dovuto iniziare dopo Natale 2016, ma tra ritardi e ricorsi le cose sono andate diversamente e adesso, se tutto va bene, il cantiere partirà a novembre.
Nella nuova veste di Mercatovecchio, che il Comune intende trasformare in una piazza con la pietra piasentina al posto del porfido, non ci sarà spazio per le auto e gli autobus saranno sostituti da una navetta che molto probabilmente si fermerà in piazza Libertà e piazza San Cristoforo.
«Vogliamo restituire ai cittadini questo spazio prestigioso e contribuire così al rilancio anche del commercio», ha sottolineato il primo cittadino. La durata prevista del cantiere è di 210 giorni, quindi se il Tar dovesse dare il via libera è possibile ipotizzare che la pedonalizzazione sarà completata a maggio del prossimo anno. Per piazzetta Marconi invece bisognerà attendere ancora, dopo la variazione di bilancio i 500 mila euro stanziati sono stati spostati al prossimo anno quando sarà predisposta una nuova gara.
A seguire il progetto non sarà più l’architetto Barbara Gentilini che da lunedì lascerà l’incarico a Palazzo D’Aronco. La dirigente ha vinto un concorso al Comune di Spoleto: a sostituirla sarà l’ingegner Cristina Croppo, già dipendente del Comune, che aveva partecipato al concorso per il posto da dirigente della Mobilità. Il sindaco nei giorni scorsi le ha affidato l’incarico la cui durata è legata al mandato elettorale del primo cittadino.
A di là del dirigente che seguirà l’opera, l’incognita maggior sul futuro di Mercatovecchio resta quella del ricorso. Per l’avvocato De Pauli non ci sarebbero solo problemi “burocratici”: «il nuovo progetto – ha scritto – contiene rilevanti modifiche nel sistema di drenaggio e di scolo delle acque tali da pregiudicare gravemente la fruibilità delle arre in caso di precipitazioni atmosferiche anche di poco superiori alla media».
Da qui la denuncia di «un grave pericolo di allagamento dei negozi di via Mercatovecchio che rischia di trasformarsi in una vera e propria piscina» anche perché nella relazione idrogeologica allegata al progetto «non sono stati presi in considerazione i dati di piovosità aggiornati ma quelli fino al 2011 mentre come è noto nell’ultimo periodo si sono verificati sempre più frequenti casi di “bombe d’acqua”».
Anche su questo fronte da Palazzo D’Aronco filtra ottimismo e resta la convinzione di aver fatto tutto secondo le regole e la ferma volontà di portare a termine l’opera.
«Gli udinesi attendono da 20 anni il restauro di via Mercatovecchio che adesso versa in condizioni non accettabili – ha detto Honsell –. Bloccare il progetto significherebbe lasciarlo così com’è mentre noi ci siamo assunti l’impegno di portare a termine la pedonalizzazione e ci auguriamo di poterlo fare anche per completare la nuova veste del centro dopo la realizzazione del parcheggio di piazza Primo maggio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto