Mense scolastiche, i genitori entrano nel centro cottura: «Fateci vedere gli ingredienti e le ricette»

UDINE. Continuano i controlli della Commissione mensa al centro cottura di Ruda: il luogo dove sono preparati e confezionati i pasti che arrivano nei refettori della maggior parte di elementari e medie delle scuole cittadine. Continuano anche le frizioni tra i genitori eletti per vigilare sul servizio di refezione scolastica e la ditta Ep che ha vinto l’appalto.
Siamo entrati anche noi nel centro, accolti nuovo direttore di area, Agostino Cascione che mentre mostra il flusso di produzione dall’arrivo in magazzino («tutte le materie prime sono biologiche»), fino al caricamento sui furgoncini che trasportano i pasti a Udine, tiene a fugare i timori ventilati dai genitori: «i locali non sono piccoli per il volume di pasti prodotti. Questo centro cottura, secondo criteri normativi precisi, ha una capacità di 2.500 pasti al giorno. Visto che il centro cottura di Ruda è dedicato in maniera esclusiva alla creazione dei pasti per le scuole della città, qua non si supera mai la soglia di produzione di 1.500 pasti al giorno».
L'avvocato dei genitori: «Il pasto da casa è un diritto, non servono giustificazioni»
Cascone indica anche l’area dedicata alla confezione dei pasti per celiaci «Usiamo pentolame dedicato esclusivamente alla preparazione di pasti senza glutine: 172 diete speciali e una ventina di diete per celiaci». Una volta pronti, i pasti sono termosigillati e etichettati in vaschette compostabili sigillate con materiale compostabile. «Sono conservati all’interno di contenitori che mantengono la temperatura fino a 80° finché non sono serviti a scuola». La termosigillatrice era già in azione alle 8.30: si stavano confezionando le vaschette contenenti i bocconcini di tacchino che sono state servite a pranzo in alcune mense. L’attività a Ruda parte alle 4.20 di mattino.
Lo scontro tra genitori e ditta, per il momento, si combatte su un terreno burocratico: i genitori chiedono di poter vedere carte, la ditta risponde «inviateci la richiesta via e-mail». I genitori contestano di averlo già fatto giorni fa. Il clima di sfiducia nei confronti dell’operato della ditta è di tale entità da aver addirittura portato alcuni a dubitare che il 18 gennaio sia stato servito ai bimbi un ragù fatto con carne di bovino: «alcuni sospettano sia di maiale». Un genitore chiede campioni di pane per testare che sia effettivamente adatto per intolleranti al lattosio, come dichiarato dalla ditta. La ditta dal canto suo argomenta: «Siamo controllati continuamente da Asl e Nas, se fosse successa una cosa così grave saremmo stati immediatamente sanzionati, invece i Nas ci hanno fatto i complimenti per la gestione della tracciabilità».
Altra nota dolente per i genitori è la gestione delle diete speciali: ai bimbi con dieta speciale non è servita la portata riservata agli altri, anche se non ha nessuna controindicazione per loro. «Sono discriminati, li si fa sentire malati», dicono i genitori. Per la ditta se si verificano queste cose è perché: «Così dice il ricettario stabilito dall’Asl». Ricettario che, i genitori contestano, «Da capitolato dovrebbe essere disponibile on-line e visionabile da tutti». «Inviateci la richiesta via e-mail», risponde puntualmente la ditta. Rimangono perplessi i genitori, «Se il ricettario è rimasto uguale a quello usato dalla Camst l’anno scorso, perché i pasti dell’anno scorso erano buoni e quest’anno no?».
Intanto le minoranze consiliari hanno chiesto la convocazione della Commissione, per un nuovo confronto.
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