Mensa scolastica, recuperati 18 mila euro di pasti non pagati

SACILE. Sette alunni mangiano il panino portato da casa nella pausa mensa e sono 100 mila i pasti consumati in nove mesi di scuola nei refettori comunali dell’istituto comprensivo a Sacile.
«E’ positivo il bilancio del servizio di ristorazione nel primo quadrimestre – l’assessore all’istruzione Carlo Spagnol ha monitorato la tendenza –. La commissione mensa ha verificato la situazione per quanto riguarda i riscontri pervenuti dalle scuole e anche i suggerimenti per piccole criticità.
L’impegno è quello di mantenere gli standard previsti dal contratto di appalto con la ditta Ottavian: sono circa mille gli utenti distribuiti in 11 plessi, con oltre 100 mila pasti annui consumati».
Positivo anche il fronte del recupero del credito relativo al costo dei pasti non pagati nel 2015-2016. «Da 30 mila euro al residuo attuale di 12 mila e, su questi, il Comune ha avviato l’iter del recupero coattivo (con iscrizione a ruolo) – ha spiegato Spagnol –. In termini relativi si tratta di una cifra contenuta perché inferiore al 3 per cento del costo complessivo dei pasti erogati».
Le famiglie in difficoltà per pagare il servizio mensa hanno fruito dell’aiuto dei servizi sociali: 10 mila euro è stata la spesa complessiva. La gestione elettronica dei buoni pasto ha migliorato servizio e controlli.
L’appalto della ristorazione va a scadenza nel 2017: nel 2012 la gara comunale aveva messo in palio l’assegno pluriennale di 2.808.000 euro per 130 mila pasti da cuocere ogni anno.
Quattro le ditte che avevano presentato offerte: Euroristorazione di Torri di Quartesolo, Dussmann di Capriate di San Gervasio, Ottavian di San Vendemiano e Gemeaz di Milano. La sfida si rinnoverà sui prodotti bio e sulla filiera corta alimentare: cinque anni fa valeva circa 561 mila euro l’anno.
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