“Medici senza frontiere” lascia Gorizia

A gestire l’area di campo San Giuseppe, di proprietà della Curia, sarà la cooperativa il Mosaico
Di Vincenzo Compagnone
Bumbaca Gorizia 11_01_2016 GO San Giuseppe container profughi Medici Senza Frontiere © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 11_01_2016 GO San Giuseppe container profughi Medici Senza Frontiere © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Il 30 giugno i Medici senza frontiere lasceranno Gorizia. Lo ha reso noto ieri la stessa organizzazione umanitaria, esprimendo la propria soddisfazione per l’“autorizzazione in precario” rilasciata dal Comune alla Curia, che consentirà ancora per un anno, prorogabile a due, la permanenza del “campo San Giuseppe”, a San Rocco, come hub di prima accoglienza per i profughi. Sui terreni di proprietà dell’Arcidiocesi sarà mantenuto dunque, con una serie di lavori di adeguamento sotto il profilo della sicurezza e delle normative vigenti, il “villaggio” di 25 containers allestito nel dicembre scorso per dare ospitalità a un massimo di 96 (il numero si ridurrà ora a 90) richiedenti asilo in attesa di essere trasferiti in altre regioni d’Italia (come ha periodicamente fatto la Prefettura).

La notizia di oggi è che grazie al via libera concesso dall’Amministrazione comunale, si potrà procedere già alla fine del mese, al passaggio delle consegne fra iI Msf e il Mosaico, la cooperativa di riferimento dell’Arcidiocesi che, in accordo con la Prefettura, prenderà in gestione gli spazi e i servizi offerti ai migranti. «La stretta collaborazione con gli enti locali, regionali e con i diversi attori non istituzionali che operano sul territorio ha permesso – ha affermato Yannick Juillot, responsabile del progetto Msf a Gorizia – di costruire delle basi solide per un modello virtuoso di gestione congiunta della primissima accoglienza e dell’assistenza medico-psicologica dei profughi, colmando dei vuoti preesistenti in questo ambito. Riteniamo l’autorizzazione del Comune una tappa fondamentale per continuare un percorso di accoglienza a livello locale e nazionale». In questi 6 mesi di attività il San Giuseppe ha ospitato 574 richiedenti asilo di diverse nazionalità, con prevalenza di afghani e pakistani, e – ultimamente – la “quota” di 25 africani sbarcati in Sicilia.

«Gorizia ha dato una grande prova di maturità – ha commentato dal canto suo il viceprefetto Antonino Gulletta – e sono certo che la cooperativa Il Mosaico, che già gestisce con oculatezza il Nazareno, saprà fare egregiamente la sua parte al campo San Giuseppe. Al sindaco Romoli dico che la Prefettura, col bando d’accoglienza diffusa emanato in dicembre, aveva prefigurato un’equa distribuzione di migranti tra Alto e Basso Isontino, ma questo proposito è naufragato di fronte all’indisponibilità dei sindaci, ad eccezione di quello di Turriaco che ha messo a disposizione 12 posti nell’ex caserma, dove i lavori di riatto partiranno in luglio. Se e quando saranno offerte altre strutture, non mancheremo di vagliare le proposte».

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