Medici indagati, cartelle cliniche al setaccio

I finanzieri sentiranno anche i clienti del centro estetico della Marini in viale Grigoletti e dello studio odontoiatrico di Berto



I finanzieri stanno passando al setaccio le cartelle cliniche acquisite negli studi professionali dei due medici indagati per dichiarazione infedele dei redditi. Gli inquirenti intendono accertare se Riccardo Berto, 61 anni, dentista nonché ex sindaco di Aviano e sua moglie Anna Maria Marini, 55 anni, chirurgo maxillo-facciale e direttrice di un centro estetico, abbiano assolto agli obblighi fiscali.

Per verificare la corrispondenza fra prestazioni eseguite e rendicontate, inoltre, i detective delle Fiamme gialle di Pordenone sentiranno a verbale anche i clienti e le clienti che hanno frequentato il centro medico estetico in viale Grigoletti a Pordenone e lo studio odontoiatrico del dottor Berto in via Sacile ad Aviano.

Gli inquirenti vogliono capire se l’ingente somma di denaro in contanti custodita un tempo dai coniugi in un bunker segreto con porta blindata sia stato oggetto di evasione fiscale o se invece, come sostiene la coppia, sia di provenienza lecita.

Il tesoro era stato rubato dal domestico Angelo Ignomeriello, 48 anni (che ha ammesso le sue responsabilità e ha patteggiato). In una colonna di cartongesso a casa dell’uomo i carabinieri di Aviano avevano ritrovato 360 mila euro e 7.500 dollari americani, che sono stati restituiti ai coniugi Berto.

La Guardia di finanza, dopo aver ricostruito i movimenti bancari del domestico, ha ipotizzato invece che l’entità del furto patito dalla coppia di medici sia superiore, ovvero pari a 470.391 euro.

Martedì prima dell’alba sono scattate le perquisizioni negli studi professionali, nella villa con piscina e nelle cassette di sicurezza di Berto e Marini. La Procura ha dato mandato ai finanzieri di sequestrare quanto rinvenuto e quanto ritenuto utile alle indagini. In particolare sono stati acquisiti documenti fiscali, contabili, bancari e finanziari, file contenuti in supporti informatici, computer, smartphone, posta elettronica e altre applicazioni per la comunicazione digitale.

Sotto la lente degli inquirenti anche conti correnti, bonifici, distinte di versamento, corrispondenza con le banche, fatture, mandati di pagamento, ricevute, assegni, bonifici. Insomma, tutto ciò che potrà servire per ricostruire le transazioni e altre operazioni finanziarie dei due indagati.

La dottoressa Marini ha spiegato di aver portato tutta la documentazione che comprova la provenienza lecita del denaro (risparmi, eredità, vendita di un appartamento) alla Guardia di finanza già sei mesi fa, a riprova della buonafede sua e del marito e si è detta «totalmente serena». La coppia è molto stimata ad Aviano e in città. —



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