Mazzette e Fisco: inflitti 4 anni all’ex colonnello Vincenzo Corrado

È stato condannato a 4 anni di reclusione Vincenzo Corrado, l’ex colonnello delle Fiamme gialle coinvolto nell’inchiesta della Procura di Venezia sulle presunte mazzette versate a finanzieri e a funzionari dell’Agenzia delle entrate, in cambio di sconti sulle sanzioni fiscali.
La sentenza è stata emessa dal tribunale collegiale di Venezia, presieduto dal giudice Stefano Manduzio, e si riferisce alle sole accuse di traffico di influenze illecite, ossia la capacità dell’imputato di influenzare le decisioni di un pubblico ufficiale, e di collusione militare. Per il resto, il castello accusatorio ha visto venire meno sia le ipotesi di reato di falso ideologico e truffa ai danni dello Stato, sia quella di corruzione.
Le indagini si erano spinte fino in Friuli, per l’episodio che avrebbe visto lo stesso Corrado, in concorso con Massimo Nicchiniello, già comandante del Gruppo tutela finanza pubblica della Tributaria di Udine, prendere contatti sospetti con l’allora amministratore della “Burimec spa” di Buttrio, Pietro Schneider (a sua volta coinvolto per un’ipotesi di induzione indebita a dare o promettere utilità e che nel settembre 2019 ha patteggiato nove mesi di reclusione, sospesi con la condizionale).
Il capo d’imputazione ipotizzava il pagamento di «alcune cene in ristoranti di lusso» e «l’assunzione del figlio di Corrado alla Burimec prima che terminasse la verifica fiscale» (2013), per la quale Schneider (dimessosi dall’incarico a seguito dell’inchiesta) aveva pregato lo stesso Corrado, suo amico di vecchia data, di mettere una buona parola con i colleghi. Nell’udienza filtro del dicembre del 2018, entrambe le loro posizioni, in relazione a questa vicenda, erano state stralciate per incompetenza territoriale e i relativi fascicoli trasmessi alla Procura di Udine. L’avvocato Fabio Crea, che difende Corrado, si è detto «soddisfatto a metà» e ha annunciato appello.
Nei giorni scorsi, intanto, il processo si è concluso anche per gli altri unici due imputati, dei complessivi 15, che avevano deciso la strada del dibattimento: il monfalconese Christian David, allora dirigente alla Direzione regionale Veneto delle Entrate, chiamato in questo troncone dell’inchiesta a rispondere di rivelazione di segreti d’ufficio, e condannato a 8 mesi di reclusione, e la trevigiana Tiziana Mesirca, commercialista accusata di concorso in traffico di influenze e collusione militare per avere accreditato il ruolo di Corrado, condannata a 2 anni e 3 mesi.
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