Maxifurto alla Mcz, patteggia uno dei cinque imputati

FONTANAFREDDA. Maxi colpo di stufe e caminetti alla Mcz Group spa di Fontanafredda: mentre quattro indagati hanno optato per il processo, cominciato ieri, il quinto ha scelto di patteggiare in fase di indagine, chiudendo il conto con la giustizia.
Assistito dall’avvocato Giovanni Bonora, Alberto Possamai, 43 anni, di Sacile, all’epoca dei fatti magazziniere dell’azienda di Fontanafredda e ritenuto dagli inquirenti il “basista”, ha patteggiato un anno di reclusione , con la sospensione condizionale della pena.
I rimanenti quattro indagati, invece, affrontano il dibattimento. La prima udienza, davanti al giudice monocratico del tribunale di Pordenone Patrizia Botteri era fissata per ieri, ma è slittata per un difetto di notifica. Gli imputati sono Augusto Zanatta, 55 anni, di Povegliano, Treviso, assistito dall’avvocato Francesco Casarotto, un imprenditore che, secondo gli inquirenti, avrebbe partecipato sia all’organizzazione sia all’esecuzione del maxi furto di stufe e caminetti nella notte tra il 22 e il 23 marzo scorso, all’interno del magazzino di Fontanafredda; l’imprenditore di Vittorio Veneto Walter Luccon (che si era recato nel deposito con la sua auto, a targa scoperta), 44 anni; Gianfranco Bellandi, 51 anni, imprenditore di Roncadelle di Brescia; Giordano Damiani, 57 anni, imprenditore di Montichiari.
L’indagine era stata portata a termine dai carabinieri del Norm di Sacile alla fine dello scorso maggio, al comando del luogotenente Giorgio Ferracin.
L’ipotesi di reato contestata è di concorso in furto aggravato. Grazie a intercettazioni telefoniche, pedinamenti e appostamenti (anche per 72 ore di fila), videocamere, targhe di auto e una mole di dati incrociati, i militari avevano chiuso il cerchio in pochi mesi.
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