Maxi parco nell’ex polveriera il progetto c’è, caccia ai fondi

Il Comune vuole trasformare l’ex polveriera di Pissebus, ben 12 ettari, in un immenso bike park per famiglie, sportivi locali e turisti con quattro chilometri di percorsi ciclistici, tra mountain bike, trail nel bosco, salti e circuito di pump track (ha una serie di salti e piccole gobbe su cui si gira senza pedalare, ma solo con la forza delle braccia, per allenare la tecnica di guida e la confidenza con la due ruote, ideale per bambini, e che può essere utilizzata anche per skate, roller e monopattino) e uno escursionistico (sull’ex giro di ronda che ha ancora le torrette di osservazione). Non si esclude neanche un circuito per skiroll. E c’è uno spazio destinabile a eventuali altre attività.
Il progetto, dunque, c’è, per realizzarlo servono 100 mila e la giunta comunale ha appena deliberato richiesta di contributo alla Regione (su bando per sentieri e sport all’aria aperta) per riqualificare l’area in degrado, area che fu polveriera dal 1930, mentre vent’anni fa fu bonificata dal ministero della Difesa che la trasferì al Comune e da allora è una spina nel fianco dell’amministrazione. L’assessore alle Frazioni e al Patrimonio, Michele Mizzaro, con il collega allo sport, Francesco Martini, crede molto nella proposta di bike park, che nasce da una collaborazione con l’università di Trento ideata e incoraggiata dall’architetto Gianluca Nicolini (con studio di architettura a Trento e a Tolmezzo): 35 studenti universitari, anche locali, del dipartimento Dicam dell’ateneo di Trento, hanno stilato molte proposte per una Tolmezzo più green. Tra queste a veder la luce per prima è stata quella sull’ex polveriera frutto di menti carniche: Matteo Muner di Tolmezzo, Eliana Martinis e Mario Martinis di Ampezzo. Nicolini spiega vari punti di forza del progetto: l’area è già recintata, ha strade interne su cui si possono innestare nuovi percorsi, con un recupero non impegnativo e ecocompatibile, è facilmente raggiungibile dall’autostrada, di fronte vi passerà la ciclabile Tolmezzo-Carnia (e così i due progetti si rafforzano a vicenda), serve residenti, turisti e poi permette molte attività coi bimbi. Mizzaro ne ha intravisto subito le grandi potenzialità, i tempi contenuti di realizzazione, il costo sostenibile, Martini ha quindi accelerato con la domanda di contributo e ha già coinvolto l’associazione Carnia Bike, che assicura Martini, «ne è entusiasta». «Auspichiamo che questo progetto abbia una felice conclusione – aggiunge Martini – perché oltre che sanare una situazione di degrado ambientale, dà l’opportunità di fare sport all’aria aperta, senza cementificare. Questo bike park sarebbe l’unico in Fvg così articolato e di queste dimensioni. In altri contesti simili vengono fatte anche gare internazionali».
Per ora sono esclusi dall’intervento gli edifici dell’area, anche se in futuro se ne vorrebbe trasformare alcuni in locali per servizi come toilette, docce con spogliatoi, area lavaggio bici, noleggio bici, centro attrezzature/riparazioni, bar, bivacco. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto