Maxi-allevamento di polli La Regione dà il via libera

Malcontento a San Vito: l’area è in comune di Sesto, ma vicina a Savorgnano Nonostante le prescrizioni, nella frazione si temono cattivi odori, traffico, polveri

SAN VITO. Via libera unanime dalla giunta regionale alla compatibilità ambientale del progetto, presentato dalla società agricola Zarattini Stefano srl, di un nuovo allevamento avicolo in località Melmose, entro i confini di Sesto al Reghena, ma vicino all’abitato di Savorgnano: il Comune di San Vito era tra gli enti che avevano presentato parere negativo.

Si tratta di un complesso di sei capannoni da oltre 1.700 metri quadri l’uno, destinati a ospitare 200 mila polli da ingrasso allevati a terra. L’iter per la compatibilità ambientale era in piedi da circa un anno: la giunta regionale ha fatto proprio il parere positivo della commissione tecnico-consultiva Valutazione impatto ambientale (Via), con annesse prescrizioni. La prima: entro il termine dei lavori dovrà essere realizzata un’adeguata cortina vegetale su tutto il perimetro dell’allevamento, mentre al fine della riduzione dell’emissione di polveri si dovrà provvedere alla bagnatura delle superfici di cantiere e annesse strade sterrate ed eventuali cumuli di materiale movimentato. I mezzi pesanti da e per l’allevamento non potranno transitare attraverso l’abitato di Savorgnano.

In accordo con l’Arpa, dovrà essere effettuato in fase di esercizio un monitoraggio delle reali emissioni odorigene da parte dell’allevamento: nel caso venissero rilevate situazioni di disagio per gli abitati limitrofi si dovrà procedere all’adozione di adeguate tecniche di abbattimento delle emissioni odorigene. Stessa cosa varrà per il Pm10.

San Vito, e in particolare Savorgnano, che pur verrà tutelata dalle prescrizioni di cui sopra, aveva dato parere negativo alla Regione. C’era il timore per i mezzi pesanti: la Regione l’ha ritenuta superabile vietando il transito per la frazione e con la prevista realizzazione di una bretella tra viale di Sopra e viale di Mezzo, che consentirebbe appunto di evitare l’abitato. Da San Vito c’erano poi dubbi sul fattore odori e per il fatto che, seppur l’allevamento venga insediato in altro comune, si sarebbero vanificati gli effetti delle misure di tutela introdotte dall’amministrazione sanvitese nel piano regolatore, tra cui il divieto dell’insediamento di allevamenti zootecnici a carattere agricolo nelle zone di interesse agricolo-paesaggistico.

Per due volte la Regione aveva richiesto i pareri: si è registrata la contrarietà del Comune di San Vito e del servizio Agricoltura della Provincia, mentre avevano dato parere positivo l’Ass6, il settore Ecologia della Provincia, il Comune di Sesto al Reghena e la commissione Via.

Andrea Sartori

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