Maxi-allevamento di galline partiti i lavori di costruzione

/ Fagagna
Al via i lavori per la realizzazione, al confine con il comune di Mereto di Tomba del discusso allevamento di 140 mila galline ovaiole allevate a terra. Il progetto sarà realizzato in un’area adiacente all’ex discarica sulla Strada provinciale 60 che porta a Plasencis, era stato presentato al comune di Fagagna dalla società Vicario alla fine del 2018. L’impianto sarà composto da tre capannoni coperti destinati ad allevamento a terra, un fabbricato adibito a concimaia e un altro per il confezionamento delle uova, per un’area complessiva di 50 mila metri quadrati.
Tolti i fabbricati di ricoprono una superficie di circa settemila mq, il resto è tutta zona verde. In quest’ultima sono state piantumate 1.200 essenze arboree su indicazione dell’ufficio Ambiente regionale, recuperati e conservati tutti i gelsi, oltre un centinaio. Per scongiurare il problema olfattivo la società proponente predisporrà, su indicazione degli uffici comunali e regionali, di tutte le tecniche avanzate, disponibili per abbattere gli eventuali odori. «Il progetto ha raccolto infatti tutti i pareri positivi da parte degli enti competenti: Arpa, Regione, Azienda Sanitaria, Comune e le osservazioni in seguito alle prescrizioni. La società ha adeguato il piano approvato. Riteniamo di aver approfondito ogni aspetto a garanzia della salute pubblica» afferma il sindaco Daniele Chiarvesio.
Nell’impianto è prevista l’installazione di 150 kw di pannelli fotovoltaici che contribuiranno all’autonomia energetica e in più le deiezioni prodotte dall’allevamento (allontanate ogni due giorni, precedendo l’avvio del processo di fermentazione che potrebbe dare origine ai tanto temuti odori) verranno conferite e utilizzate, come riferisce la società, per produrre bio metano.
Inoltre dal punto di vista viario verrà rifatta la strada di oltre 500 metri che collega l’azienda alla provinciale e ripristinati i fossi.
«L’interesse principale nostro è quello di non creare problemi a nessuno visti i timori – conferma la società – Abbiamo scelto una zona per realizzare la struttura distante dai centri abitati, proprio per non creare alcun disagio». Si era, infatti, costituito un comitato contro l’allevamento, composto da cittadini dei tre comuni confinanti l’impianto con oltre mille firme presentate al sindaco di Fagagna.
«Nell’impianto – precisa la proprietà – saranno applicate tutte le tecnologie più moderne dall’abbattimento delle polveri, al controllo costante del microclima all’interno dell’allevamento, tutto il processo produttivo, gestionale e ambientale verrà gestito e controllato da un sistema computerizzato».
Circa 120 mila le uova prodotte giornalmente che verranno commercializzate in Italia. L’impianto, di ultima generazione, anticipa le direttive europee le quali prevedono dal 2027 in poi che gli animali devono essere allevati liberi, non più in gabbia. —
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