Mattarella in Friuli omaggia le Frecce

UDINE. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, festeggerà il cinquantacinquesimo compleanno delle Frecce tricolori a Rivolti. Il Capo dello Stato il prossimo 6 settembre sarà in Friuli. Lo conferma la prefettura di Udine dove si preparano ad accogliere il presidente che resterà in regione solo per la durata della manifestazione. Al momento non è prevista alcuna visita né a Udine, Gorizia, Trieste e Pordenone né nelle altre località del Friuli Venezia Giulia.
Negli uffici della prefettura la conferma della presenza del Capo dello Stato alla festa di compleanno delle Frecce organizzata dall’Aeronautica militare per i 55 anni dalla fondazione della pattuglia acrobatica, è arrivata ieri da Roma.
«Il presidente parteciperà solo all’esibizione delle Frecce tricolori» assicura la capo di gabinetto della Prefettura, Mariarita Coluccia, riservandosi di comunicare tutti i dettagli della trasferta nelle prossime settimane. Sarà una visita lampo che si concluderà nel giro di poche ore. L’aereo sul quale viaggerà il presidente atterrerà e decollerà dall’aeroporto di Rivolto. Non è la prima volta che il presidente della Repubblica arriva in regione: lo scorso maggio era a Sagrado in occasione del centesimo anniversario dell’ingresso dell’Italia in guerra.
La presenza del Capo dello Stato è motivo d’orgoglio per l’Aeronautica militare che da tempo sta preparando la festa per i 55 anni di attività della pattuglia acrobatica.
Ieri invece, nella capitale, il presidente Mattarella ha partecipato alla cerimonia del Ventaglio è intervenuto alla cerimonia del Ventaglio, durante la quale ha fatto il punto sulla crisi economica e sull’importanza del lavoro elogiando il lavoro dell’Unione europea per gli interventi sull’immigrazioni. Ma non solo perché il Capo dello Stato ha indicato nella lotta alle mafie e alla corruzione una delle priorità dello Stato.
Il presidente si è soffermato anche sul percorso delle riforme augurandosi che «vada in porto dopo decenni di tentativi non riusciti» e, tra i punti nevralgici di questa legislatura ha indicato pure la lotta alla corruzione e alla mafie. «La corruzione è presente ovunque perché è una tentazione costante ma i livelli raggiunti nel nostro paese richiedono un particolare impegno rigoroso» ha avvertito il Capo dello Stato riconoscendo che in Europa c’è la sensazione di essere in affanno.
Da qui l’appello affinché L’Europa «abbia coraggio e saggezza» perché senza Europa «saremmo più deboli e in balia di eventi imprevedibili e incontrollabili». E soffermandosi sui vincoli di solidarietà dell’Unione ha aggiunto: «Tutti abbiamo guardato con apprensione alle immagini riguardanti una popolazione amica come quella greca. Dobbiamo promuovere una nuova governance per affiancare alle regole comuni istituzioni comuni adeguate e democratiche e non limitarci alla Bce».
Il presidente ha invitato ad affrontare il fenomeno dei profughi con una visione lungimirante «aiutando i Paesi dove nascono i flussi migratori».
L’intervento dell’Ue sui migranti «per essere efficace deve essere seguito da altri passi significativi e importanti» ha proseguito Mattarella nel ricordare che «i paesi che hanno accolto i due terzi dei migranti sono quelli fondatori. Questo dimostra che hanno un ruolo importante». Tra i pericoli Mattarella ha indicato il terrorismo «che dobbiamo fronteggiare sul piano culturale. Ha invitato a non abbandonare i giovani del sud, a difendere la lingua italiana e il lavoro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto