Martignacco, chiude dopo trent’anni la scuola di musica

MARTIGNACCO. Era nell’aria da qualche giorno e ora è ufficiale: dopo trent’anni di attività, Martignacco perde la scuola di musica. A comunicare la triste notizia era stato il direttore, Orfeo Venuti, nel corso degli affollati saggi di fine anno scolastico, svoltisi nell’auditorium di Moruzzo. Ora, purtroppo, con la scadenza del contratto di affitto della sede - palazzo Polverosi, che è di proprietà della parrocchia di Martignacco –, la chiusura della scuola è diventata una triste realtà.
Il commento del consiglio direttivo dell’associazione “Amici della musica” non è senza una vena polemica: «Dopo trent’anni di appassionata attività di insegnamento, migliaia di allievi ai quali si volle trasmettere una serie di valori, nell’indifferenza generale del paese, nell’indifferenza annoiata di quanti credevamo preposti e disposti a tutelare quest’attività consolidata, privi della sede in cui operiamo da 17 anni, privi di quel sostegno morale e economico, modesto, ma necessario, da chi svolge funzioni rappresentative, dobbiamo chiudere l’attività a Martignacco. La parrocchia e il Comune da tempo vagliano la possibilità di trasformare palazzo Polverosi in uno spazio per le associazioni del territorio. Ci conforta l’affetto di tanti allievi e docenti e la stima di quei genitori e collaboratori che ci hanno compresi e sostenuti».
La scuola di musica, attiva appunto da trent’anni – il trentennale ricorreva proprio quest’anno scolastico – fu aperta nel 1982, con le prime lezioni a Santa Margherita del Gruagno, per opera della fondatrice Adelina Montagnese. Poi, con l’aumento degli allievi, il trasferimento della sede prima nelle scuole elementari di Moruzzo, poi nel 1996 a Martignacco, a palazzo Polverosi, sede idonea per il continuo sviluppo della scuola.
«Oltre ai corsi di musica, all’attività del Gruppo strumentale di Santa Margherita, alla promozione musicale con concerti – ricorda il direttore Orfeo Venuti –, si avviarono anche corsi di danza, iniziative tra cui la “Festa della musica”, centri estivi, mostre, sostenuti dalla Regione Fvg. Purtroppo nel 2000 abbiamo perso prematuramente la fondatrice della scuola; nonostante ciò, abbiamo proseguito e abbiamo festeggiato il ventennale».
Poi però i problemi: «La comunità che non partecipa più agli eventi – aggiunge Venuti –, i finanziamenti comunali che dai tre milioni e mezzo di lire sono passati ai 250 euro annui fino ad annullarsi completamente, così come quelli della banca, che ci erogava due milioni di lire e che dal 2002 non ci dà più niente».
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