Mario Del Bel Belluz: «Presepe in una stalla, proprio come una volta»

AZZANO DECIMO
Anche quest’anno, seppure in maniera ridotta, nella parrocchiale di Azzano Decimo, è stata allestita una Natività simile a quella del nostro paese nella metà del secolo scorso.
Il gruppo “Gli amici del presepio” ha scelto per il neonato bambino una delle povere stalle che negli anni Cinquanta potevano ospitare soltanto qualche animale. «Il brulicare delle pecore, anche tra le nostre case di un tempo – raccontano –, è un insistente ricondurci all’agnello che si è offerto per noi». Il presepe offre un intenso clima raccolto e una popolazione in preghiera e contemplazione.
«Fin dagli anni Ottanta – dice Mario Del Bel Belluz – costruivo all’esterno della mia abitazione un presepe di notevoli dimensioni, considerato già monumentale. Nell’autunno del 1990 il parroco monsignor Cadore mi invitò e convinse a portare in chiesa quest’opera. Da allora, il presepe si è modificato, si è formato un bel gruppo di amici che, visitando altri presepi del Triveneto, ha assimilato idee e condiviso proposte per migliorarne l’allestimento in base al desiderio dei visitatori».
Quest’anno il presepe doveva essere realizzato in modo più laborioso, essendo giunto alla 30ª edizione, «ma il momento difficile che stiamo attraversando non ce l’ha permesso. Non ci siamo scoraggiati, ma siamo fiduciosi come il tema che abbiamo scelto: “Vieni Gesù, la nostra speranza”». Il presepio resterà nella chiesa parrocchiale sino al 25 gennaio. —
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