«Marco ama Martina» E la proposta di nozze arriva dal Natisone

SAN PIETRO AL NATISONE. Ha affidato tutto il suo amore al Natisone sperando che il fiume lo portasse fino al cuore di Martina e la convincesse a dirgli di “sì”. Glielo ha scritto con la pietra vulcanica nell’alveo del corso d’acqua. «Mi leggi nel pensiero con un sorriso sincero e con gli occhi radiosi. Ti amo, mi sposi?».
E lei, vedendo quella frase scolpita in fondo alla falesia e Marco emozionato, in ginocchio con un anello fra le mani, non ha potuto fare altro che piangere e promettergli di diventare sua moglie.
Non è un principe, Marco Gosgnach, 37 anni compiuti giovedì 25, ispettore dell’Inps di San Quirino – un gomitolo di case contese fra il comune di Cividale e quello di San Pietro al Natisone –, non è azzurro, e non si è nemmeno presentato su un cavallo bianco, ma la sua proposta di matrimonio potrebbe comunque essere raccontata in una fiaba.
Giocatore di pallavolo, Marco militava nel team di Mortegliano e, si sa, dopo gli incontri ci si frequenta alle feste, si chiacchiera, ci si conosce e, a volte, ci si innamora.

Fu a una di quelle feste che otto anni fa conobbe Martina Di Lenardo. Lei aveva solo vent’anni, ma quando faceva le schiacciate nella Libertas di Martignacco non temeva rivali. Fece breccia nel cuore di Marco velocemente. E fu subito intesa. Un anno e mezzo fa lei ha accettato di andare a vivere da lui. «Sono un tipo tradizionale – mette in chiaro Marco – per me la famiglia è importante ed è al matrimonio che ambivo, ma lei studiava ancora all’università. Non glielo avevo mai proposto, giravamo intorno all’argomento senza mai affrontarlo, eppure lei adora i bambini e con loro ci sa fare».
Così Marco ha atteso che lei si laureasse nell’aprile scorso in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, è arrivato alla vigilia del proprio compleanno e ha comprato un anello. «Un diamante. Molto carino» assicura lui.
Poi è scattato il piano. «Ho comprato sei sacchi di lapilli lavici –racconta – li ho trasportati sull’alveo del Natisone, affrontando una discesa ripida ripida, mi sono tolto i pantaloni e ho guadato il fiume con i sacchi sulle spalle fino a raggiungere un’isoletta ghiaiosa. E lì ho cominciato a scrivere con le pietre».
A fargli da spalla c’era il fratello Giacomo, che dal ponte dirigeva i lavori. «Ci ho messo mezza giornata e alla fine qualcuno mi ha pure rubato i pantaloni, ma non importa» sbotta. L’imboscata è scattata mercoledì pomeriggio, quando Marco ha organizzato una “pizzata” per festeggiare il proprio compleanno.
«Ho invitato mia mamma e la mia futura suocera con la complicità di mia sorella Giulia – è la cronaca di Marco – poi mi sono incamminato con Martina e con il nostro cane Tyson. Una volta sul ponte le ho chiesto di sporgersi e di guardare di sotto, mentre mi inginocchiavo». Il seguito non è difficile da indovinare: Marco e Martina si sposeranno a maggio. Come tutte le favole, anche questa non può che avere un lieto fine.
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