Marano sfida Venezia con le mazzancolle “made in Friuli”

Prima raccolta a regime a 5 anni dalla semina sperimentale. Valle Marini era in stato di abbandono, ora è ripartita così

MARANO LAGUNARE. La sfida a Venezia e Chioggia è partita. Crescono nella Valle Marini le poche e preziose mazzancolle “made in Friuli”, prodotte dalla Società agricola Due Venezie della famiglia Cicuttin.

A cinque anni dalla “semina” sperimentale, in questi giorni è stata effettuata la prima raccolta a “regime” della produzione che si attesta sugli 800 chili circa.

Si tratta di una produzione di nicchia che si può ormai definire un “prodotto tipicamente friulano”, venduto sia all’ingrosso che al dettaglio, direttamente in Valle: il prezzo di acquisto può oscillare dai 25 ai 35 euro al chilogrammo.

La prima raccolta a regime, che già si può definire un successo non solo per la bontà del prodotto (a “km zero”), rappresenta una svolta nell’allevamento ittico da sempre orientato verso la produzione di pesce pregiato. Le 100 mila post-larve seminate hanno una resa che va dal 20 al 30%, ma l’obiettivo è raggiungere una resa del 40.

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La sfida lanciata dagli imprenditori latisanesi Giovanni e Berto Cicuttin (assieme all’Università di Udine) nei 18 ettari di acque di Valle Marini, punta a produrre annualmente 10 quintali di mazzancolle, 150 quintali di branzini e altrettanti di orate.

Ora si pensa a ottenere il riconoscimento Dop o Doc essendo l’unica azienda produttrice nella laguna di Grado e Marano, e quindi in regione, che conferisce le mazzancolle vive al mercato. Si tratta di un crostaceo (chiamato anche gambero imperiale) che richiede tanta superficie e non volumi d’acqua e si nutre di prodotti naturali: fitoplancton, zooplancton, organismi bentonici, schile.

In questi cinque anni di sperimentazione aziendale si è provata la semina dedicando una superficie da uno a 3 metri quadrati a esemplare. Il tempo di crescita è di circa tre mesi e mezzo (da fine maggio ad agosto) e la pesca avviene nei due mesi a seguire fino ad ottobre, quando il prodotto viene commercializzato e arriva sulle tavole dei più noti ristoranti della regione.

L’allevamento è monitorato dall’Università di Udine (cattedra di Sistemi acquaculturali, professor Ballestrazzi) per garantire salute e benessere dei crostacei allevati. Ci si avvale anche delle competenze dei laboratori del Centro specialistico di ittiopatologia dell’Istituto zooprofilitaico di Venezia.

Valle Marini punta al prodotto naturale, senza alimentazione con mangimi, per un prodotto che vive in un ambiente con caratteristiche diverse da altri, in quanto l’acqua ha un grado di salinità maggiore (25-30 ppm) rispetto alla media delle valli, mentre la presa idrica è in diretto contatto con il canale di Marano e la laguna.

Anche la presenza costante di ossigeno nell’acqua varia da 7 a 9,5 ppm essendoci un ricambio idrico nelle 24 ore costante, dovuto ai sistemi di gestione che garantiscono un maggiore accrescimento e una maggiore sopravvivenza.

Non essendo alimentate da mangimi, le mazzancolle si trovano in un ambiente naturale e controllato (quattro verifiche al giorno per i valori di temperatura, ossigeno e salinità): questa unicità della Valle Marini è un segno distintivo di qualità delle acque e di un ambiente naturale, dato dal benefico apporto della laguna.

Prova ne è la presenza cospicua di latterini (acquadelle) e di “schile”, o gamberetti di laguna, di cui vanno ghiotte le stesse mazzancolle, nonché di branzini, altra specie pregiata allevata nella valle. L’azienda sta verificando i pre-requisiti per una certificazione di Sistema di gestione ambientale (Sga) e di qualità del prodotto.

Valle Marini si estende su 30 ettari di cui 18 sono destinati ai pesci pregiati. Come ribadisce Giovanni Cicuttin, il rilancio dell’attività dell’allevamento ittico con una produzione innovativa, dopo l’acquisto della valle che era in stato di abbandono.

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