Marano rievoca il “primo sparo” del 1915

MARANO LAGUNARE. Emozione pura. È quella vissuta dai turisti– spettatori nel singolare viaggio della memoria effettuato giovedì a bordo del Battello Santa Maria a Porto Buso nella Laguna di Marano e...

MARANO LAGUNARE. Emozione pura. È quella vissuta dai turisti– spettatori nel singolare viaggio della memoria effettuato giovedì a bordo del Battello Santa Maria a Porto Buso nella Laguna di Marano e Grado, nei luoghi in cui il 24 maggio 1915 ci fu il “primo sparo” della Prima guerra mondiale. Il pathos del luogo e le letture degli attori sul testo scritto dal Teatrino del Rifo, assieme a Prospettiva T (Torviscosa) e Maramogi (Trieste), “Il primo sparo. Una storia a filo d’acqua sul Battello Santa Maria” hanno creato momenti di vera emozione negli attenti ascoltatori.

Manuel Buttus e Antonio Giraldi hanno raccontato quello che successe 103 anni fa, ovvero in quel 24 maggio del 1915 in cui il cacciatorpediniere “Zeffiro” della Regia Marina Italiana imbocca il canale che porta a Porto Buso dove sorgono una caserma e un porticciolo austroungarico. Sono le tre di notte. La nave lancia un siluro contro il sito militare, provocando danni alle strutture e imbarcazioni, lasciando sul campo anche morti. È probabilmente questo il “primo sparo” del conflitto tra italiani e austro–ungarici. Con quello sparo la pianura friulana si trova improvvisamente al centro delle operazioni di guerra e il sangiorgino Umberto Leopoldo Pavon “Poldo”, classe 1881, ne fu testimone e insieme protagonista di questo battesimo del fuoco a Porto Buso. Il motoscafo “Aurora”, in cui “Poldo” era a bordo venne colpito da una scarica di fucileria proveniente da parte dei finanzieri austriaci che colpirono lo scafo ela Bandiera, quella Bandiera che oggi è esposta al Museo della Guardia di finanza di Roma. Poldo con la sua imbarcazione stava trasportando il plico contenente l’ordine di iniziare le ostilità. (f.a.)

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