Manzano in lutto: è morta la moglie del sindaco Iacumin

MANZANO. Quegli occhioni azzurri che parlavano da soli, «quel carattere solare e quella gentilezza che la rendevano unica».
Chiara Zurco, moglie di Mauro Iacumin, sindaco di Manzano, si è spenta all'ospedale Santa Maria Misericordia di Udine, dove era stata ricoverata nella notte tra sabato e domenica per l’aggravarsi delle condizioni di salute.
Chiara lottava da quasi tre anni contro un male incurabile. Eppure, nonostante le numerose difficoltà, «aveva continuato a sorridere alla vita – come ricordano alcune conoscenti – perché il suo sorriso era il tratto che la contraddistingueva maggiormente».
Non aveva mai smesso di lottare, al fianco del marito e della figlia Stella, di appena 5 anni. Era seguita dal Cro di Aviano ed era stata sottoposta a otto operazioni. Purtroppo senza esito. Martedì aveva compiuto 37 anni. Come sempre vicino a lei la sua famiglia, negli ultimi istanti di vita.
Laureata all’Università degli studi di Udine in informatica, da subito era entrata alla Calligaris come sistemista. Mauro e Chiara si erano sposati il 30 settembre di nove anni fa. Una vita felice. Entrambi avevano una passione sfrenata per i viaggi.
«Abbiamo visitato insieme mezzo mondo – ricorda piangendo il sindaco Iacumin –. Siamo stati a New York, in Perù, alle Seycelles, siamo scesi quasi fino alla Terra del Fuoco. Ma il Paese che amava di più era il Giappone».
Cinque anni fa il coronamento del sogno con l’arrivo di Stella, spezzato quasi subito da quella diagnosi che non le avrebbe lasciato, di lì a poco, scampo. Chiara era una persona riservata, «buona e semplice». Riservata soprattutto quando si trattava di seguire l’esperienza amministrativa del marito, alla guida da solo un anno del Comune di Manzano.
«Era contenta e scontenta allo stesso tempo per la mia decisione di scendere in politica – rivela Iacumin –. Contenta perché era felice per me. Scontenta perché avevamo poco tempo per incontrarci. Ma se mi avesse detto almeno una volta di non fare questa scelta, io avrei subito fatto un passo indietro».
Non si faceva vedere molto in pubblico, soprattutto nelle grandi occasioni al seguito del marito, presa invece dal lavoro e dalla famiglia, «intenta sempre a seguire l’educazione di Stella». Le uniche sue comparse erano alla messa domenicale.
«Ciò che colpiva di lei – ricordano le amiche – era il suo sguardo solare, quell’educazione come pochi. Difficilmente era arrabbiata, nonostante la malattia. Era molto legata ai principi della famiglia. Questo rendeva Chiara una persona unica».
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