Manuel Bortuzzo: "Da Alex Zanardi ho imparato a trovare un dono nella tragedia"
Manuel Bortuzzo, il nuotatore rimasto paralizzato da tre colpi di calibro 38 alla schiena alla periferia di Roma ricorda l'incoraggiamento ricevuto da Zanardi

Agostini Montebelluna Palamazzalovo incontro con Manuel Bortuzzo
«Alex Zanardi si riprenderà la vita con la stessa fame di prima, anzi di più, se il fisico glielo permetterà. Perchè lui è così».
Lo afferma Manuel Bortuzzo, il nuotatore di Treviso rimasto paralizzato da tre colpi di calibro 38 alla schiena alla periferia di Roma. Come si ricomincia dopo le grandi tragedie?
«Da vivi - sottolinea Manuel - cioè da persone fortunate, come dice sempre Alex. E io sono d’accordo: chi attraversa tragedie come le nostre, si cerca dentro sempre l’opportunità. Sì, sembra un ossimoro parlare di fortuna, anzi ci prendono un poco per matti, ma la verità è che siamo benedetti a essere qua.
Quando rischi di non avere più niente, quello che hai diventa tutto di guadagnato, un dono, altre possibilità e bellezza. Sperando che vada tutto per il verso giusto, Alex avrà tutto da riguadagnarsi ancora, ancora una volta».
Quando Bortuzzo ha avuto l’incidente, «Zanardi mi ha mandato un messaggio. Io ci sono, mi ha scritto, dandomi incoraggiamento e forza. Diceva che avrebbe avuto piacere a incontrami privatamente, senza clamori e senza telecamere, solo per fare quattro chiacchiere e stare con me. Poi purtroppo non ci siamo riusciti, ma lo aspetto. Il fatto curioso è che io lo vedo tutti i giorni: c’è un murale gigantesco col suo volto nella rotonda dove passo sempre vicino casa a Roma. È bellissimo, e ogni giorno vedo un uomo grande».
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