Manifesto per il 25 aprile È scontro Anpi-Comune

REMANZACCO. Sotto accusa - e pesante, pure - una poesia: l’Anpi di Remanzacco scarica saette contro l’amministrazione comunale (c’entrerà l’imminente campagna elettorale? Il dubbio è lecito), tacciata di superficialità nell’approccio alla ricorrenza del 25 aprile. «La poesiola inserita nel manifesto ufficiale con il programma della circostanza - tuona il sodalizio - ci ha lasciato alquanto interdetti. Premettiamo: sacrosanto il rispetto per il dolore di un padre lontano dalla propria famiglia. Ci mancherebbe. Francamente, però, riassumere il senso di una festività così importante per il nostro Paese con quelle righe ci pare a dir poco riduttivo. Citiamo la sola strage di Sant’Anna di Stazzema per far presente che molti bimbi vennero trucidati dall’invasore tedesco; non ricordiamo vi siano mai state significative testimonianze di rimorso verso tali crimini da parte di coloro che li hanno perpetrati. Ci auguriamo, dunque, che in futuro ci si atteggi con maggiore deferenza verso fatti ed eventi simbolici per il nostro Stato».
Qualcuno sarà curioso, a questo punto, di conoscere i versi del testo incriminato... Eccoli allora i versi della giovane Simona Ristori dal titolo “La nonna e i tedeschi”: «Volete mangiare? Prendete quello che volete. Io non vi darò niente. Cosa cercate? Vi prego. Questa stanza non l’aprite! I miei bambini dormono lì...Cosa fai soldato? Perché prendi in braccio mio figlio? Cosa vuoi fargli? Il tedesco mi guardò: piangeva. Mi mostrò la foto di un bambino. Biondo e riccio. Bello, sembrava il mio. Share and enjoy». Il sindaco Dario Angeli difende la scelta (personale ma «condivisa») a spada tratta e stronca: «Se c’è chi trova spunti di polemica anche in un messaggio assolutamente “pulito”... siamo a posto. La posizione espressa dall’Anpi non mi tocca. La poesia l’ho selezionata perché mi sembrava una valida rappresentazione del clima che si crea in una guerra. In ogni guerra, per meglio dire. Fa capire, con parole e immagini semplici, che non è il popolo a cercare i conflitti: chi ha combattuto lo ha fatto non di propria volontà ma per decisione, e imposizione, altrui; è la logica della politica, dei giochi di potere. Il passo che abbiamo riprodotto sui manifesti racconta il dramma di un tedesco forzatamente lontano dalla propria creatura. Sono - conclude - figlio di un deportato a Dachau, e ricordo bene gli incubi che svegliavano mio padre di soprassalto, di notte: eppure, nonostante il male patito, non ha mai fatto trasparire sentimenti di rancore e violenza. Il messaggio che ci ha trasmesso è il seguente: gli uomini sono tutti uguali». Dati “tecnici”, in coda: la cerimonia commemorativa, a Remanzacco, avrà inizio alle 8.30; il corteo si formerà in piazza Paolo Diacono e raggiungerà il monumento ai caduti.
Lucia Aviani
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