Mani igienizzate, sfida di Mec+ Dispenser a misura di bimbo

Una sfida aziendale, non la prima, nata dal desiderio di fare qualcosa di concreto per il Paese, rivolgendo lo sguardo anche al domani.
La Mec+, azienda di Azzano Decimo specializzata nelle lavorazioni meccaniche di precisione, ha sviluppato il processo di produzione di una colonnina igienizzante per le mani che, in una delle due versioni – evidenziano i titolari dell’azienda, Fabio Checchin e Michele Zamuner – rappresenta «un unicum».
Si tratta di quella pensata per i bambini. «Non ci risulta che ce ne siano altre sul mercato», dicono i due soci, la cui idea ha preso forma da una considerazione: «Una volta rientrati a lavoro dopo il fermo per l’emergenza sanitaria abbiamo appurato che i flaconi contenenti il gel, già presenti nella nostra azienda, avrebbero dovuto essere più saldi».
Altro aspetto: evitare che chi usa l’igienizzante tocchi con la mano il dosatore. Come ovviare al problema? Mec+ lo ha fatto con l’attivazione a pedale: in questo modo non si entra in contatto con la colonnina.
Tolte le componenti elettriche, il funzionamento della colonnina “Stay + Clean”, pensando soprattutto ai bambini, si basa unicamente sulla meccanica. L’azienda azzanese ha impiegato buona parte dei 34 dipendenti in questo processo, messo in moto da due ingegneri dell’ufficio tecnico. «In pochi giorni siamo riusciti ad avere una bozza della colonnina – affermano Checchin e Zamuner –. La sfida più grande è stata costruire in proprio alcune componenti, come la pompa di dosaggio, introvabile sul mercato. Ci siamo impegnati, realizzando una pompa in materiale plastico adatta al nostro progetto».
Un progetto che oggi troverà una prima, importante, concretizzazione. «Consegneremo due colonnine, una per bambini e l’altra per adulti, alla Learn School di Pordenone: in questo modo potremo testare i prodotti».
L’attenzione di Mec+ è rivolta soprattutto ai più piccoli, per i quali sono state pensate grafiche allegre, il cui fine è «rendere meno pesante la necessaria sanificazione». Gli sbocchi di quest’ultimo prodotto potrebbero essere interessanti soprattutto per le scuole, quando riapriranno, e per i centri estivi, che verranno avviati a breve.
«Ci siamo confrontati con un paio di istituti: il problema, soprattutto per i bambini, è di non creare allarmismo o rendere il gesto come un obbligo difficile da digerire – concludono gli imprenditori –. Per noi questa rappresenta l’ultima di tante sfide che abbiamo voluto affrontare, con l’obiettivo di migliorarci e, in questo caso, di dare un sostegno tangibile al Paese in un momento così difficile». –
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