Mangiarotti, tre in corsa per la divisione Oil&Gas

SEDEGLIANO. Tre sarebbero le offerte per la possibile acquisizione del settore Oil&Gas della Mangiarotti spa, che ha la propria sede a Pannellia di Sedegliano e che da un anno a questa parte di proprietà della Toshiba-Westinghouse Electric.
Le offerte non sarebbero state ancora formalizzate ufficialmente da parte delle relative aziende che operano in regione, ma da quel che si è potuto apprendere una delle tre sarebbe intenzionata ad avviare all’interno di essa il nuovo settore dell’Oil&Gas.
È recente il fatto che il proprietario di alcune società di saldatura del Medio Friuli abbia manifestato ai vertici Toshiba-Westinghouse l’intenzione di acquisire la parte produttiva di Pannellia. I rumors si susseguono da tempo ma non vengono confermati dalla direzione dell’azienda, che privilegia la via del riserbo, nè dalle parti sociali che seguono però con attenzione l’evolversi della situazione.
Sta di fatto che in quest’ultimo anno circa una decina di dirigenti hanno lasciato la storica azienda di Pannellia. Le commesse per l’Oil&Gas che qui viene prodotto non si susseguono ai ritmi del passato, ma l’acquisizione di un ordinativo (il cui contratto verrà sottoscritto domani) dovrebbe garantire visibilità di medio-lungo periodo, visto che porterà lavoro nello stabilimento di Pannellia per tutto il prossimo anno 2016 e probabilmente anche per la prima parte del 2017.
In questo settore tra l’ottenimento della commessa e la consegna del prodotto finito possono passare anche tre o quattro anni.
Nella divisione che si occupa di nucleare, e parliamo quindi dello stabilimento di Monfalcone, i tempi invece sono più ristretti e diventa perciò più agevoli dare corso alla produzione.
La Mangiarotti spa nasce nel 1930 come produttrice di esplosivi e attualmente è una delle 4 società leader a livello mondiale nel settore nucleare per la qualità di produzione di apparecchiature a pressione di grandi dimensioni.
In seguito a quasi due anni di sofferenza economica determinato dalla stretta creditizia, ovvero al mancato sostegno bancario, nell’autunno del 2014 la proprietà è passata al colosso americano della Westinghouse Electric, il cui maggiore azionista è la giapponese Toshiba. Dal passaggio di mano a oggi non è ancora avvenuta la presentazione ufficiale del piano industriale della nuova proprietà.
L’unico elemento di certezza - importante stante il fatto che l’azienda è oggi nelle mani di un “colosso” che non ha certamente radici in Italia o in Friuli Venezia Giulia - sarebbero le rassicurazioni fornite dai dirigenti ai sindacati circa l’intenzione di mantenere in attività tutti e due gli stabilimenti di Monfalcone e di Pannellia con la relativa forza lavoro.
Nei due siti sono attualmente impiegati circa 380 lavoratori altamente specializzati dei quali 120 a Sedegliano.
L’organico rappresenta una solida base per l’azienda (attiva nel settore petrolchimico, nucleare, e impianti di produzione di energia) per continuare nella produzione che per know-how e innovazione rappresenta uno dei fiori all’occhiello della regione Friuli Venezia Giulia. Da qui l’auspicio manifestato in più occasioni anche dai rappresentanti istituzionali, che la Manigiarotti venga tutelata e l’attività dei due stabilimenti, in provincia di Udine e di Gorizia, venga preservata.
«Mangiarotti spa - aveva dichiarato il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello in occasione della visita allo stabilimento di Monfalcone - rappresenta per noi uno degli asset più importanti del settore manifatturiero, un’azienda che lavora alla frontiera tecnologica e che, dopo il completamento con successo dell'operazione di acquisizione, vede la presenza in Friuli Venezia Giulia di un grande Gruppo mondiale come Toshiba-Westinghouse, confermando così l'attrattività del nostro territorio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto