Mangiarotti, occhi puntati su Friulia

In assemblea il nodo della stretta creditizia sull’attività delle tre sedi di Sedegliano, Monfalcone e San Giorgio di Nogaro
Sedegliano 29 luglio 2013 mangiarotti Copyright Petrussi Foto Press/Turco
Sedegliano 29 luglio 2013 mangiarotti Copyright Petrussi Foto Press/Turco

SEDEGLIANO. Occhi puntati su Friulia per l’assemblea dei soci Mangiarotti, di cui fa parte, che si terrà nella sede storica di Pannellia di Sedegliano.

Come è noto, il paradosso della società, leader mondiale nella progettazione di apparecchiature a pressione per il settore nucleare, è di avere importanti commesse, ma di subire una stretta creditizia che impedisce all’azienda di avere una sufficiente liquidità. Momento quindi fondamentale per giungere a una soluzione finanziaria positiva che porti una tranquillità occupazionale agli oltre 400 lavoratori dipendenti. La situazione attuale, nonostante il carico di lavoro, vede la società impegnata con consegne almeno fino al 2017 e con un notevole portafoglio clienti.

Queste le premesse all’incontro odierno in cui «saranno stabilite alcune linee che saranno determinanti per giungere a una soluzione positiva della situazione – ha commentato in termini ottimistici ieri Tarcisio Testa, uno dei proprietari dell’azienda –, un confronto che avviene sulla base della trasparenza che ha contraddistinto da sempre i rapporti tra noi soci». I quali, in pratica, sono tre: Paolo di Salvio, che è pure presidente, lo stesso Tarcisio Testa e Friulia.

«Con discreta serenità affronteremo oggi un programma nuovo – ha rilevato ancora Testa –, tanti sono i punti che andranno messi in fila, per questo è necessaria la tranquillità per il discorso finanziario».

«Abbiamo sul piatto commesse importanti – ha tenuto a sottolineare lo stesso Testa – e ci servono le fideiussioni. Toshiba - Wuestinghouse - Eletric uno dei nostri più importanti clienti – produttore di reattori nucleari di terza generazione, ndr – vuole essere informata sul discorso finanziario in vista anche di una nostra visita in America».

Una soluzione positiva viene quindi auspicata da tutti, innanzitutto dai 400 lavoratori degli stabilimenti di Sedegliano, di Monfalcone e di San Giorgio di Nogaro.

Anche per il sindaco Dino Giacomuzzi è importante questa assemblea per definire lo sviluppo della società. «L’iniziativa avviata dall’amministrazione comunale tempo fa con Friulia, braccio operativo a livello finanziario della Regione e delle associazioni industriali – ha affermato il primo cittadino di Sedegliano –, e con il conseguente tavolo istituzionale che si è tenuto qui a Sedegliano con il vicepresidente regionale Bolzonello, ha portato ad aprire scenari nuovi sui possibili reperimenti di finanziamenti per mantenere le commesse già acquisite e l’occupazione nelle tre sedi dell’azienda».

Giacomuzzi si è detto «fiducioso che si trovi un accordo tra le proprietà e la Regione per mantenere inalterata l’occupazione di questa importante azienda. Azienda che ha iniziato ad avere le prime preoccupazioni già lo scorso anno in seguito alla crisi economica che ha investito l’Italia e che ha portato alla mancata fideiussione bancaria; una crisi dovuta a investimenti per creare valore aggiunto e che l’instabile sistema finanziario ha notevolmente inciso sulle performance della società».

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