Malore alla gara podistica muore pilota dell’Aviazione

Il colonnello Andrea Cosmacini aveva 44 anni, la tragedia alla sagra di Vernasso Annullata per lutto la serata finale della festa. La Procura ha avviato un’inchiesta





Si è accasciato al suolo mentre correva, sul circuito di una gara podistica amatoriale inserita nel folto programma della sagra di Vernasso. Non c’è stato niente da fare, nonostante i soccorsi tempestivi, per il colonnello Andrea Cosmacini, 44 anni, deceduto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Cividale: in forza all’aviazione dell’esercito, l’ufficiale era originario proprio di Vernasso – dove era tornato per andare a trovare la madre e trascorrere qualche giorno di vacanza –, ma da parecchio tempo risiedeva e lavorava a Pisa, città che stava comunque lasciando proprio in questo periodo avendo ottenuto il trasferimento a Roma.

La disgrazia si è verificata intorno alle 19, a circa un chilometro di distanza dalla linea del traguardo e poco oltre un punto di assistenza per il rifornimento idrico degli atleti, nel quale fino a qualche minuto prima della disgrazia aveva prestato servizio pure la madre di Cosmacini, Marisa Costaperaria. Praticamente immediato l’intervento dell’ambulanza, che era già sul posto. È arrivato quindi un secondo mezzo, ma i disperati tentativi di rianimazione non sono purtroppo serviti a nulla. Il colonnello Cosmacini lascia la moglie e due figli, che lo avevano accompagnato nelle Valli.

Nel Comune di San Pietro al Natisone era personaggio noto e ammirato per la brillante e rapida carriera: la sua formazione professionale era passata anche per gli Usa, dove aveva vissuto e si era appunto specializzato prima del rientro e dell’avvio dell’esperienza lavorativa in Italia, nel 1998. «Siamo sconcertati, ci stringiamo alla famiglia del nostro concittadino, che si è spento nella sua terra natale, su un itinerario che probabilmente aveva percorso un’infinità di volte, da ragazzo», le parole del sindaco del capoluogo valligiano, Mariano Zufferli.

In segno di lutto e rispetto verso l’immenso dolore dei congiunti, la serata conclusiva della festa, in programma ieri, è stata annullata. «La decisione – spiega Tiziano Manzini, già primo cittadino di San Pietro e componente del comitato che organizza la storica e affollatissima sagra – è stata presa all’unanimità. Ci è parso doveroso interrompere l’evento, cancellando la data finale della manifestazione, in cui era previsto il consueto spettacolo pirotecnico: ci auguriamo che la gente capisca e, anzi, appoggi la nostra scelta. Siamo tutti sconvolti, conoscevamo bene Andrea, che non mancava mai alla festa del suo paese: la frequentava fin da ragazzino e, all’epoca, vi aveva pure lavorato. Abitava altrove ormai da tanti anni, ma il legame con il borgo d’origine era rimasto forte, intenso». Andrea era un amante degli sport: in gioventù aveva fondato un gruppo sciistico, a San Pietro al Natisone.

Informato dei fatti, il magistrato di turno, Elena Torresin, ha delegato una serie di accertamenti alla polizia giudiziaria. «Si tratta di capire se, da parte degli organizzatori, siano state rispettate tutte le prescrizioni di carattere sanitario previste per questo tipo di manifestazioni – ha detto il procuratore della Repubblica, Antonio De Nicolo –. Le indagini sono appena cominciate». Al momento, il fascicolo aperto sul caso è a carico di ignoti. Con ogni probabilità, sarà disposta l’autopsia per fugare qualsiasi dubbio sulle cause del decesso.—



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