Malborghetto, scende il campo Preschern

Sarà il rivale di Di Vora alle elezioni. «Primi problemi da risolvere? Calo demografico e lavoro»

MALBORGHETTO VALBRUNA. Sarà Boris Preschern, 49 anni, già vicesindaco e assessore, attuale direttore della sede della Banca popolare di Vicenza di Tarvisio, il rivale di Dario Di Vora che sarà proposto alla guida del Comune dalla lista civica del sindaco uscente Alessandro Oman che, dopo tre mandati, correrà come consigliere.

«In seguito alle sollecitazioni di tanti cittadini – afferma Boris Preschern – ho accettato con entusiasmo la candidatura a sindaco del mio Comune con l’intento di cercare di contribuire al meglio delle mie possibilità e assieme ad altri collaboratori allo sviluppo socio-economico del nostro territorio».

Al proposito Preschern annuncia d’essere sostenuto da una nuova lista civica contraddistinta da un nuovo simbolo che quanto prima presenterà agli elettori assieme al programma amministrativo. «La nuova lista – spiega – annovera sia esponenti della lista del Bucaneve sia importanti novità, con adesioni ricevute da personaggi delle istituzioni, imprenditori e del volontariato radicati sul territorio e che ne conoscono bene la realtà. La lista si propone, ovviamente, in alternativa alla compagine dell’uscente sindaco Oman».

Qualche indirizzo del suo programma? «Le idee sul da farsi sono tante, ma credo si debba partire dalle cose semplici e realizzabili in tempi brevi che diano subito un’idea di maggiore attenzione verso il territorio e la sua gente e diano un segnale di fiducia e positività. I problemi non mancano, a cominciare dal calo demografico degli ultimi anni che ha toccato anche il nostro Comune e che testimonia in modo inequivocabile le difficoltà economiche crescenti e la mancanza di valide prospettive per le famiglie e per i giovani. Non si può continuare a dire che va tutto bene quando i nostri giovani non trovano lavoro e sono spesso costretti a sacrifici oppure a spostarsi altrove per mantenere le loro famiglie».

Quella dell’occupazione è dunque una priorità. «È il lavoro che tiene legate le persone al territorio e su questo dobbiamo concentrarci presentando alla Regione idee sostenibili e realizzabili e battendoci per ottenere i finanziamenti necessari. E questo deve essere fatto subito. Gli ultimi decenni hanno dimostrato che i grandi progetti sono difficilmente realizzabili, perché difficilmente si trovano imprenditori disposti a investire in montagna in iniziative che creino occupazione ed è per questo che bisogna invece partire da idee e progetti intelligenti e sostenibili nei settori dell’agricoltura, del turismo, artigianato e commercio».(g.m.)

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