Magazzino Coop, dopo l'incendio servono 10 milioni per ricostruirlo

Dino Bomben: «Via ai lavori non appena l’area sarà dissequestrata.» Buoni i dati sull’occupazione, tornata quasi ai livelli precedenti all’incendio

SAN VITO. Centrale Adriatica: l’occupazione è tornata quasi ai livelli precedenti all’incendio del 24 novembre, tra San Vito e altri siti, ma la parte andata distrutta del magazzino è ancora sotto sequestro: l’azienda intende partire il prima possibile con la ricostruzione e la spesa sarà ingente.

Rogo al magazzino della Coop Centrale Adriatica - Video

Al momento, si parla di una cifra non inferiore ai 10 milioni di euro. Pannelli, colonne e macchinari bruciati sono ancora al loro posto, accatastati in circa 15 mila metri quadrati. La sensazione è che non manchi molto al dissequestro, ma l’ultima parola spetterà alla procura, che ha disposto le indagini sulle cause del devastante rogo, i cui effetti tra l’altro si sono fatti sentire per giorni nell’aria di San Vito.

«Non dipende certo da noi – osserva il vicepresidente vicario di Coop Alleanza 3.0, Dino Bomben –: i controlli sono in corso e ci aspettiamo che tutto si chiuda il più presto possibile. Certo è che, non appena potremo operare, in quell’area partiranno lo smantellamento e la bonifica, quindi la ricostruzione».

Dal 24 novembre in poi, l’azienda è rimasta prudente sulle stime dei danni. Ora si sta arrivando al dunque. «I nostri tecnici stanno lavorando alla stima della spesa per ricostruire la parte dedicata agli alimenti freschi – continua Bomben –: molto dipenderà da come sarà ricostruita, se come prima o investendo ulteriormente. Comunque, si parla di almeno 10 milioni di euro».

Si tenga conto che, nei mesi prima dell’incendio, soltanto per ampliamento e potenziamento del sito, sul magazzino sanvitese di Centrale Adriatica erano stati investiti 2,5 milioni di euro. Dai vertici della cooperativa non si è mai messo in dubbio il fatto che tutto sarebbe stato ricostruito a San Vito, in una sede strategica nella distribuzione per i supermercati Coop (136 quelli riforniti tra Fvg e Veneto).

Intanto, nella parte di magazzino rimasta integra, altri 15 mila metri quadrati dedicati ai generi vari, è tornata la piena occupazione: al lavoro 31 dipendenti diretti di Centrale Adriatica e circa 25 di Astercoop. Questo, per quanto riguarda il reparto generi vari.

Degli altri addetti, comunque, soltanto una minima parte (sia dipendenti diretti sia di Astercoop) ancora usufruisce della cassa integrazione speciale. E’ stato individuato un secondo magazzino a Udine che dovrebbe essere attivato a breve: in tal modo, si riporterà in Friuli tutta la logistica legata agli alimentari freschi.

In attesa che vada a regime, i prodotti deperibili arrivano ai supermercati da fuori regione (Reggio, Forlì e altri siti) e dall’altro magazzino di Udine (di proprietà di Astercoop, del quale si è garantita la disponibilità subito dopo l’incendio).

Qualche unità tra quelle che lavoravano nel magazzino bruciato è stata ricollocata in Emilia Romagna, altre a Udine, a rotazione. Soddisfatte, in quanto le circostanze volgono al meglio dopo il disastro, le maestranze: «I lavoratori vogliono ringraziare coloro che si sono adoperati per il ripristino delle attività lavorative del magazzino – afferma Eraldo Ius, rsu Filcams Cgil –: vigili del fuoco, procura, istituzioni, funzionari della Regione per la celerità nell’attivare la cassa integrazione, direzione aziendale, ditte esterne per il ripristino del reparto antincendio, stampa e i cittadini che hanno manifestato la loro solidarietà».

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