Maestra d'asilo muore a 48 anni

SAN GIOVANNI AL NATISONE. Ha combattuto fino alla fine, senza perdere mai quel sorriso sulle labbra che oggi tutti ricordano con emozione. Nella mattinata di martedì 29 dicembre si è spenta a San Giovanni al Natisone Fiorella Emma Boellis, 48 anni, maestra nella locale scuola materna e anima della parrocchia. Era ammalata da alcuni anni, fronteggiandola con coraggio e riuscendo a superare anche il Covid. Alla fine, però, il male ha avuto la meglio, lasciando un vuoto profondo nella sua famiglia e nella comunità, dov’era arrivata circa 20 anni fa. Originaria di Torino, infatti, si era trasferita da giovane nel profondo Nordest, dove aveva deciso di mettere radici.
Responsabile della attività dell’oratorio, era sempre in prima fila quando si voleva organizzare qualche iniziativa, coinvolgendo i più piccoli e le loro famiglie. “Tirava le fila e animava non soli i bambini ma anche gli animatori stessi e i genitori - la ricorda con affetto don Luigi Paolone, sacerdote del paese -, interveniva anche in chiesa durante le liturgie. Era una donna di una fede fortissima, tra le più stimate della nostra parrocchia”. Nonostante il suo fisico esile, “possedeva una tempra d’acciaio nell’affrontare le difficoltà personali e nella gestione delle diverse iniziative. Era una vera trascinatrice, a cui pochi riuscivano a dire di no”.
Da circa cinque anni le avevano diagnosticato la malattia, avviando fin da subito il ciclo di cure grazie anche al supporto dei medici del Cro di Aviano. Negli ultimi tempi, però, la sua situazione si era aggravata in modo grave. “Si è preparata al momento con estrema serenità e coscienza - prosegue il parroco -, in un modo veramente ammirabile”. Questo è un lutto che colpisce forte l’intera collettività, che stimava la 48enne per il suo tenace impegno e la costanza nell’aiutare il prossimo, sempre sorridente. Mercoledì 30 dicembre saranno in tanti a volerla ricordare nella veglia di preghiera in programma alle 20, presso la chiesa di San Giovanni Battista: “sarà un momento di canti e musica, come piaceva a lei” sottolinea don Luigi.
Prima di San Giovanni, aveva insegnato anche a Corno di Rosazzo e San Giorgio di Nogaro. “Era una persona positiva e solare - racconta l’ex collega e amica Alba Saccavini -, ci metteva il cuore in tutto ciò che faceva. Era ricca di umanità e spiritualità, una grande persona. Ha affrontato la malattia con tanta positività, mai mostrandosi afflitta e affidandosi al Signore”. A novembre, poi, anche la scure del virus, che comunque aveva sconfitto. Le sue condizioni, però, si sono aggravate irrimediabilmente. Giovedì 31 alle 10.30, quindi, si terrà l’ultimo saluto, con molti che dovranno probabilmente rimanere all’esterno a causa delle restrizioni anti-contagio. Lascia il marito Roberto De Matteis e due figli minorenni di 17 e 10 anni.
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