Macelleria Fornasari chiusa dopo 50 anni

Oggi borgo di Ponte saluterà l’ultimo negozio di alimentari Il titolare: il lavoro cresce, ma non posso assumere nessuno

CIVIDALE. Addio all’ultimo negozio di alimentari di borgo di Ponte, la macelleria di Stefano Fornasari, che oltre alla carne vendeva anche pane, latticini e altri generi di prima necessità.

Con la fine del 2019 termina l’avventura cinquantennale di un’attività partita in piazza Resistenza, nei locali oggi sede della cartoleria-edicola Buffetti, e poi trasferitasi, nel 1980, in piazzetta San Nicolò.

Quello di oggi sarà dunque l’ultimo giorno di lavoro per un esercizio che si è visto costretto a chiudere non per carenza di clientela, ma per l’esatto contrario.

«Il giro si è intensificato, negli ultimi tre anni – spiega infatti il titolare, indaffaratissimo dietro al bancone –, tant’è che si renderebbe necessaria l’assunzione di una persona. Con i livelli di tassazione attuali, però, l’operazione si rivela insostenibile per una ditta individuale come la mia, che pure lavora in un locale di proprietà e non deve quindi sopportare il peso dell’affitto».

«Nel 2020, fra l’altro – rileva ancora Fornasari –, si sarebbero aggiunti ulteriori oneri per lo smaltimento degli scarti di macellazione, quali ossa e grassi: il carico è divenuto davvero eccessivo».

Di qui la scelta di Fornasari (frutto di lunghe riflessioni e ovviamente «sofferta», soprattutto «pensando alle persone anziane») di chiudere bottega e di proseguire il proprio impegno lavorativo in altra sede, da dipendente.

La dismissione della macelleria-alimentari di borgo di Ponte, che lascia il contesto orfano di un prezioso punto di riferimento dopo ben cinque decenni, come detto – ad avviare il negozio era stato il padre dell’attuale titolare, Luigi Fornasari –, rappresenta l’ennesimo tassello di un’emorragia che ha già creato numerosi vuoti nel cuore di Cividale.

Vero è che la borgata “dirimpettaia” al centro può tuttora contare su un ortofrutta e che a breve distanza, appena oltre il ponte del Diavolo, c’è un panettiere, ma è indubbio che il venir meno dall’esercizio priverà la gente della zona di un piccolo eppure importante baluardo.

«All’affezionata clientela – si congeda l’imprenditore, che in questi giorni ha raccolto tante testimonianze di stima e di affetto da parte di concittadini e clienti – non posso che rivolgere un caldo, sentito ringraziamento per la fiducia sempre accordatami». —

L.A.

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