M5S: anche senza una struttura gli arrivi dei profughi sono triplicati

Mentre in città infuria il dibattito sulle modalità d’accoglienza dei profughi, a Roma si promettono alla Commissione europea sei nuovi centri di identificazione. A notarlo è il consigliere comunale...
Mentre in città infuria il dibattito sulle modalità d’accoglienza dei profughi, a Roma si promettono alla Commissione europea sei nuovi centri di identificazione. A notarlo è il consigliere comunale del Movimento 5 stelle Mara Turani. «Il nostro governo – osserva il consigliere – minaccia di consegnare visti temporanei per l’Unione europea ai profughi (lo dice il Times) e gli sbarchi non cessano, anzi. A Pordenone, i 70 che dormivano al Bronx quest’inverno (e non andava bene a nessuno) adesso trovano riparo in un fosso di fronte all’hub (e lì va meglio a tutti in teoria, perché son meno visibili agli occhi della città) perché farli dormire in una struttura-dormitorio è un “incentivo al flusso”. Faccio notare che senza “struttura incentivo” comunque, da aprile a oggi, i numeri sono triplicati. (...) 60-70 fuori dall’hub e altrettanti dentro». Turani ipotizza che il numero crescerà ancora: «Le proteste, gli slogan, le pattuglie non li fermeranno se non esiste un piano politico di blocco». Turani aggiunge che «chi gestisce l’hub a Pordenone è la stessa cooperativa del Cara di Mineo che ha come presidente Camillo Aceto, condannato in primo grado (un anno e sei mesi), il quale aveva firmato (vi ricordo) il 26 novembre 2015 con l’amministrazione di Messina la “convenzione per la prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati”. Adesso vi faccio una domanda: per caso, sono aumentati qui a Pordenone gli arrivi di minori stranieri non accompagnati? Perché a volte, il caso, è assai bizzarro…».


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