Lutto nel mondo dell’arte: è morto Carlo Clocchiatti

Udine, colpito da un malore mentre stava pescando a Sistiana. Aveva 69 anni Gallerista e mecenate, ha ospitato numerosi eventi culturali nella sua villa storica

UDINE. È mancato improvvisamente Carlo Clocchiatti, gallerista udinese e mecenate di giovani artisti d’avanguardia. Residente con la moglie, architetto Licia Zamaro, in villa Trigatti di Galleriano, era un riferimento per la generosa ospitalità di eventi culturali nella dimora storica.

Un malore contro il quale neppure il personale del 118 nulla ha potuto lo ha colpito mentre era a pescare, a Sistiana. Inaspettato l’attacco: in passato si era curato per disturbi cardiocircolatori, non talmente gravi da far presagire il drammatico epilogo. La salma è stata composta nell’obitorio di Trieste, da dove sarà trasferita a Galleriano oggi per la cerimonia religiosa di addio alle 16 nella parrocchiale del paese. Nato a Udine 69 anni fa, Clocchiatti aveva collaborato come geometra a progetti e direzione lavori in molte chiese, come San Domenico, in città, e di Lignano Sabbiadoro.

Nel 1987 la svolta: da appassionato collezionista d’arte contemporanea a gallerista all’Artestudio Clocchiatti di via San Francesco, cenacolo di nomi di successo, ma anche dove giovani artisti emergenti trovavano in Carlo un generoso sostenitore: Massimo Poldemengo, Mario Di Iorio, Albino Lucatello, Sergio Scabar, Paolo Comuzzi, Gaetano Bodanza riconoscono in Clocchiatti uno dei primi estimatori. Sempre a fine anni ’80 è iniziato il restauro di villa Trigatti: lasciata in degrado dai precedenti proprietari, era stata perfino covo di brigatisti. I granai della dimora storica, finita di portare all’originario splendore nel ‘92, sono sede di esposizione permanente.

Le porte di villa Trigatti si sono aperte a numerose manifestazioni artistiche, quali Musica in Villa del Progetto integrato cultura del Medio Friuli. «La gente di Galleriano - ricordano gli ex sindaci Giovanna Bassi e Dante Savorgnan, residenti - ha trovato nei Clocchiatti sempre disponibilità e generosità». «Con grande cordoglio e rammarico – aggiunge la compaesana Valeria Grillo -: abbiamo perso una persona buona, superdisponibile, colta, che ha profuso occasioni di ottima cordialità al nostro piccolo paese e alle associazioni». Carlo era una persona di modi squisiti, gentile con tutti, cultore non solo di arte e di cose belle e storiche, ma anche dell’ambiente e della natura.

Era così che aveva ripristinato con puntiglio filologico presso la villa, insieme alla consorte, oltre al muro di cinta in sasso e al forno per il pane che serviva a tutto il borgo, anche “la bressane”, l’antico roccolo che stava per essere invaso dalla vegetazione, seguendo i ricordi dell’infanzia passata tra Udine e Cussignacco. Mancherà a tanti il suo esempio di persona colta e il sorriso gentile, da gentiluomo d’altri tempi.

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