“Lucciole” e travestiti di nuovo sulle strade

UDINE. Ragazze giovanissime arrivano dall’Europa dell’est e si prostituiscono in città. Da via de Rubeis, alle vie Percoto, Battistig, Ciconi, Tullio, viale delle Ferriere, piazza Unità d’Italia e da qualche giorno pure viale Trieste. Come ogni inizio di primavera, il fenomeno si ripresenta e i cittadini protestano. Le forze dell’ordine stimano che, in questo momento, una sessantina di ragazze, tra queste anche qualche travestito, si fermano sui marciapiedi in cerca di clienti.
Proprio perché la loro presenza non passa inosservata, le assessore Antonella Nonino e Cinzia Del Torre, nell’ambito della collaborazione con la Caritas, sono pronte a potenziare l’attività dell’unità di strada per tentare di dare un futuro diverso alle ragazze e rispondere così ai residenti.
Rispetto agli anni precedenti, le “lucciole” sono tornate con qualche mese di anticipo sia in zona stazione, sia all’inizio di viale Trieste che, già da qualche anno è entrato a far parte del circuito della prostituzione. Qui, dalle 22, stazionano ragazze poco più che bambine per attirare l’attenzione degli automobilisti. Lo sanno bene i residenti che continuano a segnalare disagi derivanti dal viavai dei clienti, dagli inevitabili schiamazzi in cui sfociano spesso le trattative con i clienti e dalla paura di rientrare a casa dopo una certa ora. In molti casi, soprattutto nelle zone frequentate dai travestiti, preferisce non uscire.
Ma c’è di più perché il fenomeno si estende anche nell’area dell’ex acciaieria Safau dove avevano trovato spazio pure i richiedenti asilo politico. A differenza dei profughi che avevano occupato le palazzine della guardiania ora demolite, le auto delle prostitute si fermano molto più all’interno. Il problema non è facilmente risolvibile perché, rispetto al passato, a operare sono ragazze europee alle quali, per stare sulle strade del Friuli, non serve alcun permesso di soggiorno.
«I controlli si possono fare, ma sono inefficaci proprio perché buona parte delle ragazze arriva dall’est» afferma Del Torre ricordando che la prostituzione non è un reato. «Lo è - insiste - lo sfruttamento della prostituzione». Da qui l’impegno a definire con gli operatori della Caritas, un percorso per tentare di recuperare soprattutto le ragazze più giovani. «Servono azioni per convincerle a uscire dal giro, pensare alle retate è inutile, sarebbe come voler nascondere il fenomeno negli appartamenti» ripete l’assessore Del Torre, mentre la collega Nonino aggiunge: «Come Comune dobbiamo affrontare e risolvere la questione dal punto di vista etico».
Del Torre e Nonino comprendono le lamentele della gente che non ha mancato di far sentire la sua voce a palazzo D’Aronco e per questo cercano di affrontarlo senza adottare misure da sceriffo. Il problema non è nuovo tant’è che anche nel mandato precedente le consigliere di maggioranza avevano sollecitato l’amministrazione a potenziare i controlli della polizia locale, in coordinamento con polizia e carabinieri. Anche allora entrano in azione le unità di strada.
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