L’Orchestra sinfonica di Udine diventa impresa

UDINE. L’ex Orchestra sinfonica del Friuli, chiusa dalla giunta Tondo, diventerà un’impresa in grado di camminare sulle sue gambe. Questo l’obiettivo del progetto messo a punto dal maestro, Massimo Gabellone, al quale la Regione ha affidato la gestione del finanziamento finalizzato all’attività dell’orchestra. Questo dopo che la Fondazione teatro nuovo Giovanni da Udine aveva escluso l’assunzione dei musicisti che nei 20 anni di vita dell’Ofu avevano maturato i requisiti. Questo resta il nodo da sciogliere perché di questi tempi è difficile trovare un ente disposti a farsi carico di decine di contratti a tempo indeterminato. Partendo da questo dato di fatto, Gabellone punta alla creazione di un’impresa culturale di tipo orchestrale attraverso un percorso che prevede anche momenti di formazione.
«La creazione dell’impresa è l’obiettivo finale di un percorso pluriennale che alla fine prevede l’autogestione» spiega il maestro facendo notare che «all’interno del progetto sono previsti appuntamenti concertistici importanti o, per usare un linguaggio maggiormente coerente con la formazione, “stages” artistico/musicali». La rete di stage concertisitici, infatti, effettuati durante il percorso «avranno l’obiettivo - continua Gabellone - di garantire una sorta di “portafogli clienti” che contribuirà alla stabilizzazione dell’impresa nel suo futuro professionale, anche e soprattutto a livello di entrate economiche».
Gli orchestrali quindi diventeranno imprenditori di loro stessi. «La tipologia dei contratti - precisa il maestro di musica - nonché il loro importo sarà stabilito sulla base delle norme vigenti come per qualsiasi impresa. I musicisti saranno liberi di autogestirsi in toto, di assumere tecnici specializzati, manager e di scegliere la forma giuridica migliore». Detto questo, Gabellone ritiene importante sottolineare il fatto che «la formazione prevista nel progetto va intesa come perfezionamento e adeguamento agli standard europei attuali, e dunque come un’aggiunta di competenze e non una sostituzione delle medesime».
Gli orchestrali, insomma, dovranno imparare a fare impresa seguendo specifici corsi di formazione all’Enaip o allo Ial o, come aggiunge Gabellone, «dove saranno concessi spazi fisici necessari, in particolare, alla formazione economica e gestionale. In tutti i casi, saranno scelti spazi adeguati dove sia possibile disporre di computer in rete, scrivanie, banche e ogni strumento necessario all’apprendimento aziendale. La formazione musicale, invece, prevede spazi di diverso genere, che sto verificando negli enti attrezzati, che devono avere caratteristiche coerenti con le prove e l’esecuzione musicale».
Per quanto riguarda le date dei concerti già fissate, il maestro riconoscendo che le gestioni precedenti hanno fatto un apprezzabile lavoro, spiega: «È necessario creare uno stacco, lo dico con rammarico in quando sono consapevole delle difficoltà tecniche alle quali, chi ha organizzato i concerti, deve sottostare». Gabellone auspica infatti che «gli enti direttamente interessati possano comprendere il momento ed essere disposti a condividere il progetto nel futuro». Gli stanziamenti regionali, sono sempre le parole di Gabellone, «dipenderanno dalle condizioni economiche generale delle quali il Governo e la Giunta regionale dovranno tenere conto, oltre che ai risultati che via via si andranno a individuare durante il progetto».
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