L’opposizione su CasaClima: «Va tolta l’obbligatorietà»

A.c.

Mal digerita da una parte della maggioranza, l’obbligatorietà della certificazione CasaClima mantenuta nel nuovo regolamento edilizio, non piace nemmeno alle opposizioni. L’argomento, dopo essere stato discusso in commissione, oggi approda in consiglio, e si preannuncia battaglia.

I capigruppo di Pd, SiAmo Udine e Progetto Innovare, Alessandro Venanzi, Lorenzo Patti e Federico Pirone hanno già presentato un emendamento, nel quale si chiede di considerare volontaria la certificazione CasaClima e non essenziale per riuscire a ottenere l’agibilità nel caso di «edifici di nuova costruzione a destinazione d’uso residenziale, scolastico, terziario ed alberghiero». Un tema che nel corso della commissione Territorio e Ambiente ha spaccato la maggioranza, seppur solo a parole e non al momento del voto. Il documento è stato approvato, nonostante contro l’obbligatorietà si fossero espressi Giovanni Govetto (Fi), Marco Valentini (Ar) e Paolo Pizzocaro (Misto).

A chiedere l’esclusione di CasaClima dal regolamento edilizio sono anche i consiglieri di Prima Udine, Enrico Bertossi e Giovanni Marsico. «Prima Udine, nel suo programma elettorale – spiegano – ha sempre dichiarato la propria ferma contrarietà all’obbligatorietà della certificazione CasaClima prevista dall’attuale regolamento edilizio, obbligatorietà che purtroppo viene confermata dalla nuova proposta della giunta. In commissione tre consiglieri di maggioranza hanno espresso la propria contrarietà, ma, come spesso accade – aggiungono – dopo le parole, al momento del voto, il testo è stato votato da tutta la maggioranza, loro compresi. Questo è indice di scarso interesse per le difficoltà di persone e professionisti più volte segnalate e non basta intervenire per ingraziarsi qualcuno. La politica deve essere coerente, risolvere i problemi e non prendere in giro i cittadini e gli ordini professionali», chiudono Bertossi e Marsico.

Nell’emendamento del Pd si fa riferimento anche allo sportello unico dell’edilizia digitale, con i dem che chiedono di eliminare la consegna di una copia di cortesia cartacea in aggiunta all’invio in digitale. —



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