Lo storico orologio riprende a funzionare con l’aiuto dell’Afds



rigolato. Era fermo da molti anni. Ma ora, lo storico orologio di Magnanins è tornato a scandire il tempo. È stata la generosità dell’Associazione friulana donatori di sangue (Afds) a consentire di riportare a nuova vita un elemento che caratterizza la frazione di Rigolato. Facciamo un passo indietro. Alcuni abitanti si rivolgono al sindaco, Emanuela Gortan Cappellari, di indire un incontro per chiedere all’amministrazione comunale di sistemare l’orologio. Quest’ultimo, però, è situato su un immobile di proprietà privata e, quindi, l’amministrazione non può intervenire, nemmeno con l’accesso a contributi. Che fare? «All’epoca – racconta Gortan Cappellari – ero presidente della sezione Afds di Rigolato. Assieme al direttivo abbiamo deciso di scendere in campo, organizzando un “ballo del dono” con l’obiettivo di una raccolta fondi». Il 26 maggio 2018 l’evento viene organizzato e, per racimolare ulteriori contributi, dal 14 luglio al 5 agosto dello scorso anno il Comune organizza una mostra di cartoline d’epoca raccogliendo, grazie alla collaborazione di Angelo Candido, ulteriori donazioni. I due appuntamenti fruttano 420 euro, che però non bastano a raggiungere la cifra necessaria per ripristinare l’orologio. «Eravamo già coscienti – sintetizza il sindaco – che eventuali donazioni derivanti da questi eventi non sarebbero bastate. E abbiamo deciso che la differenza per la riparazione l’avrebbe sostenuta la sezione dei donatori di sangue». Detto, fatto: grazie all’impegno del direttivo e dei volontari, si arriva – con qualche altro contributo – ai 1.160 euro necessari per far ripartire l’orologio. E da pochi giorni, è tornato a raccontare il tempo che scorre. Questo affascinante “ornamento” del paese è stato costruito nei primi anni Trenta dello scorso secolo su iniziativa di Giacomo Pochero. Nato nel 1848, dopo essere partito dalla natia Rigolato è emigrato in Piemonte dove si è laureato e ha intrapreso la carriera di insegnante. Ha scalato tutti i vertici della professione, fino a diventare ispettore scolastico del Regno d’Italia. Rimasto sempre molto legato alla terra di origine, nel 1932 ha deciso di far installare a sue spese nella casa natale un orologio a pendolo – con dedica al papà Antonio – con quadrante di circa 1 metro di diametro, munito di numeri romani e con una campana da esso azionata, che scandisse le ore ad uso della popolazione. Alla realizzazione e installazione hanno contribuito numerosi artigiani locali, arrivando nel 1935 all’inaugurazione ufficiale, con grande festa a Magnanins. —

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