Lo spoglio in diretta: Meloni primo partito in Friuli, male la Lega. Il Pd secondo partito in regione

Ecco quello che c’è da sapere in breve sulle elezioni politiche in Fvg
- Si sono chiuse alle 23 le urne in tutta Italia
- I primi dati degli exit Poll, segui qui
- Nella nostra regione verranno scelti 8 deputati e 4 senatori
- Alle 19 l’affluenza in regione è stata del 56%, in calo rispetto a cinque anni fa
- Al voto anche i malati di Covid: l’esperienza a Valvasone Arzene
- La legge elettorale in vigore è il Rosatellum: ecco come funziona
- Nei collegi uninominali vince chi prende un voto in più: tutti i candidati
- Come sta andando in Italia: la situazione aggiornata ora per ora
Si sono chiuse alle 23 le urne in tutta Italia. Lo spoglio seguirà immediatamente e nella notte si saprà con chiarezza che direzione politica avrà preso il Paese. Ecco gli aggiornamenti, ora per ora
I primi exit poll: Meloni primo partito, male la Lega
Alle 23, dato non ancora definitivo, hanno votato il 64,38% degli aventi diritto al voto. Secondo le prime stime degli exit poll Rai per il Senato al centrodestra andrebbero tra i 111 e i 131 seggi. FdI è il primo partito. Tonfo Forza Italia, male la Lega, cala il Pd mentre sale rispetto ai pronostici il M5S. Il Terzo Polo strappa gli stessi voti di Fi.
00.02 – Proiezioni Senato, copertura campione 5%
Fratelli D’Italia 24,6; Pd 19,4, M5s 16,5; Lega 8,5; Forza Italia 8; Azione e Italia Viva 7,3; Alleanza Verdi e Sinistra 3,5; Più Europa 2,9; Italexit 2,0; Unione Popolare 1,4; Noi moderati 1,1; Altre 4,8
00.00 – Maraio (Psi), divario cdx-csx non così rilevante
«Mi sembra che in attesa che i dati si consolidino è doveroso sottolineare il dato dell'astensione, un'ulteriore sveglia che gli italiani danno alla politica. Il dato del centrosinistra è rilevante, una forbice importante che se fosse confermato sarebbe sopra le aspettative. Il centrodestra vince ma non stravince e il divario di fatto non e' cosi' rilevante come qualcuno diceva». Lo ha detto Enzo Maraio (Psi), ospite al Riformista.tv.
23.59 – Toti: “Primo dato evidente è l’astensione in crescita”
«Aspettando i risultati elettorali. Sarà una notte lunga. Per ora una sola considerazione, che spero preoccupi tutti allo stesso modo: l'astensione si conferma in crescita, anche alle consultazioni politiche, quando di solito gli italiani vanno con grande senso civico alle urne. Su questo bisogna lavorare molto». Così su Facebook Giovanni Toti di Noi Moderati, commenta i primi dati in vista dei risultati elettorali.
23.55 – Bocche cucite a Forza Italia: si aspettano le proiezioni
Il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani è arrivato alla Camera, dove è stata allestita la sala Stampa, nella sala Colletti del palazzo dei gruppi. A Montecitorio anche il capogruppo Paolo Barelli. Nessun commento finora dallo stato maggiore del partito azzurro, si attendono le prime proiezioni sul Senato, previste intorno a mezzanotte. Subito dopo dovrebbero arrivare le prime valutazioni da Forza Italia.
23.48 – Dieci punti calo affluenza a Camera e Senato, dati parziali
È di circa 10 punti percentuali il calo dell'affluenza alle elezioni per il rinnovo di Senato e Camera: alle ore 23 ha il 64, 29% per Palazzo Madama e il 64,39% degli aventi diritto per Montecitorio (oltre 5.700 comuni su 7.904). Lo si rileva dal sito del ministero dell'Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 74,21% per il Senato e il 74,13% per la Camera.
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Affluenza in calo in tutta Italia. Cala ovunque l'affluenza alle urne per le elezioni politiche alle ore 19, con i dati ancora parziali. Secondo una suddivisione per area geografica - stilata attraverso l'analisi di YouTrend - al Nord Ovest è del 56,1% (-6,4% rispetto a quella del 2018), nel Nord Est del 56,1% (-7,3%), nelle cosiddette 'zone rossè (Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria) del 57,6% (-6,5%), al resto del Centro-Sud (Lazio, Abruzzo, Molise) del 51,4% (-5,9%) e a Sud con le Isole del 40,0% (-12,1%). Rispetto al 2018 le regioni che registrano il minor calo dell'affluenza sono Lazio (-1,2%), Lombardia (-4,5%), Sicilia (-5,6%), Friuli-Venezia Giulia (-6,2%), Toscana (-6,3%). I cali più importanti dell'affluenza rispetto a quattro ani fa si registrano invece in Campania (-15,1%), Molise (-13,9%), Calabria (-13,0%), Sardegna (-12,6%), Basilicata (-12,1%)
La giornata a Udine. Domenica mattina, poco prima delle 11, la fila davanti ai seggi ha raggiunto almeno le 30 persone alla scuola IV Novembre in via Magrini. C’è chi approva tra coloro che si affacciano sull’atrio: «Bene così, questo è un bel segnale. Ci voleva». C’è chi, invece, lamenta tempi di attesa lunghi. E segnala come le operazioni di voto siano rallentate dalla scheda elettorale col tagliando anti-frode (uno strumento introdotto nel 2018 per evitare che il cittadino porti con sé schede contraffate e che ha previsto la consegna della scheda al presidente del seggio il quale, dopo un confronto dei codici, la inserisce nell’urna). Chi vota per la prima volta non nasconde l’emozione. Così come i genitori che accompagnano i figli in questo “debutto” alle urne.
La giornata a Pordenone. La voglia di partecipare al voto – e forse anche il contrassegno antifrode che ha allungato le procedure – ha creato code ai seggi nella mattinata di domenica 25 settembre. Anche a Pordenone. Code che gli elettori più attenti non ricordavano e che hanno visto – almeno nella prima parte della giornata – la prevalenza di donne alle urne. Presenza che ha fatto sentire i suoi effetti proprio sulle code. I registri separati, tra uomini e donne, ha allungato i tempi di attesa per le donne, più numerose al voto, e ha consentito agli uomini di “saltare” la fila, per così dire.
L’affluenza alle 19. Alle 19 in Friuli Venezia Giulia ha votato per il rinnovo del Parlamento il 56,23% degli aventi diritto. Nel 2018 alla stessa ora aveva votato il 62,44%.
Secondo i dati del Viminale, l'affluenza maggiore è stata registrata nei seggi allestiti nei comuni in provincia di Pordenone, dove ha votato il 58,34% degli aventi diritto. Seguono Udine (56,60%), Gorizia (57,20%), Trieste (52,03%).
L’affluenza alle 12. Alle 12 in Friuli Venezia Giulia ha votato per il rinnovo del Parlamento il 21,68% degli aventi diritto. Nel 2018 alla stessa ora aveva votato il 22,57%. Secondo i dati del Viminale, l'affluenza maggiore è stata registrata nei seggi allestiti nei comuni in provincia di Pordenone, dove ha votato il 23,25% degli aventi diritto.
Seguono Udine (22,31%), Gorizia (22,02%), Trieste (17,98%). Nel dettaglio, nel comune di Trieste l'affluenza è stata del 17,66% in calo rispetto al 2018 (21,99%).
Le code all’ufficio elettorale. Decine di persone in fila per ritirare la tessera elettorale o per sostituirla se quest'ultima se non ci sono più spazi disponibili per il timbro di avvenuta votazione. In media i cittadini hanno atteso nella mattinata di domenica 25 settembre 30 minuti all'esterno all'ufficio elettorale del Comune di Udine al primo piano di via Beato Odorico da Pordenone.

Non sono mancati i malumori tra le persone in attesa di entrare. Più di qualcuno si è lamentato anche perché, come ha riferito, a causa del malfunzionamento di una delle due stampanti, le operazioni per il rilascio della tessera sono state rallentate.
Le code ai seggi. Anche ai seggi si registrano code in un po’ in tutte le sezioni della regione, anche perché c’è stata una concentrazione di votanti dalle 11 a mezzogiorno. Il ritardo è anche attribuito al tagliando antifrode presente nelle schede elettorali che rallente le operazioni di voto.
Gli aventi diritto al voto. Sono 936.273 gli aventi diritto al voto in Friuli Venezia Giulia che n ella giornata di domenica 25 settembre sono chiamati alle urne per le elezioni di Camera e Senato per scegliere 8 deputati e 4 senatori. Si tratta di 452.720 uomini e 483.553 donne.
Per la prima volta anche i 18enni potranno esprimere la loro preferenza per il Senato. Tutti costituiti i seggi nei 215 comuni della regione.
Le sezioni in totale sono 1.364. Nel dettaglio gli elettori residenti in provincia di Gorizia sono 105.872 (51.202 uomini e 54.670 donne); in provincia di Udine risiedono invece 414.568 elettori (201.194 uomini, 213.374 donne); a Trieste 180.052 (85.066 uomini, 94.986 donne) e a Pordenone 235.781 (115.258 uomini, 120.523 donne).
Gli aventi diritto al voto in Friuli Venezia Giulia, secondo i dati consultabili sul sito internet del Ministero dell’Interno, sono 936.273, dei quali 452.720 uomini e 483.553 donne. In provincia di Gorizia voteranno 105.872 persone, a Trieste 180.052, a Udine 414.568 e infine a Pordenone 235.781. Le sezioni elettorali sono 1364 (153 a Gorizia, 276 a Trieste, 616 a Udine e 319 a Pordenone).
I maggiorenni che votano per la prima volta sono 52.052 (26.865 uomini e 25.187 donne), mentre gli elettori in più per il Senato (è stato abolito il limite di età dei 25 anni per la Camera alta) sono 69.564, vale a dire il 7,4% dell’intero corpo elettorale. Un capitolo a parte merita il voto dei friulani residenti all’estero. Gli iscritti all’Aire, infatti, sono un vero e proprio “esercito” sparso nei cinque continenti, cioè 161.058 persone (80.220 uomini e 80.838 donne), mentre coloro che sono temporaneamente all’estero e hanno potuto votare per posta sono 912. In 89, invece, pur abitando all’estero, hanno optato per votare in Italia. Se le stime delle passate consultazioni saranno rispettate, comunque, non più del 30-35% degli aventi diritto che vivono e lavorano fuori dai confini eserciterà effettivamente il voto
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