Lo sciacallo dorato avvistato a Pinedo, ora scatta l’allarme

Gli allevatori preoccupati: servono subito le fototrappole. Un esemplare era stato notato tre anni fa sui Magredi

CLAUT. È il giorno dello sciacallo dorato a Claut. che è stato avvistato nella località Pinedo. Ma ci sono molte ipotesi su quello che alcuni clautani hanno definito «un grosso animale», ma è escluso il lupo.

«Colore fulvo e dimensioni di una grossa volpe, molto diverso dal lupo – L. L. ha riassunto l’avvistamento dei residenti –. A Pinedo sono preoccupati e la richiesta è stata quella di installare fototrappole. In questo modo, si potrà identificare con sicurezza la specie del predatore».

Il caso. Sarà un esemplare di sciacallo dorato? A Claut sono pronti a scommetterci. Il canide originario dei Balcani sta colonizzando spontaneamente le montagne friulane e non si nega le incursioni sui Magredi: c’è un nuovo “inquilino”.

I primi avvistamenti non ufficiali del “Canis aureus” risalgono al 2012 tra i boschi e pare che questi canidi di medie dimensioni stiano spontaneamente spostandosi su quote del territorio locale. Da tre anni lo schivo e veloce sciacallo dorato è un “habitué” del pordenonese: sui Magredi è apparso nel 2015. Una scoperta che ha acceso la spia di una migrazione a tappe: in Italia la specie è stata segnalata spesso a ridosso dei confini nord orientali poi è apparsa vicino a Mirandola e al Po, nelle grandi pianure.

I precedenti. Nel 2015 un esemplare aveva attirato l’attenzione dei naturalisti di Cordenons. «Un elemento faunistico che ci aspettavamo – aveva dichiarato il presidente degli ambientalisti, Giuseppe Brun –. Nella sua nota e naturale ricerca di nuovi spazi vitali è stato non attirato dalle praterie dei Magredi». In Italia è stato avvistato anche in Carnia e in Carso, in Trentino e in Veneto. «La presenza del canide è la conferma di un ambiente naturale importante e da salvaguardare – avevano aggiunto i naturalisti –. La dieta dello sciacallo è simile a quella della volpe». “Appare” quando ha fame.

Le razzie. Due anni fa una strage di pecore e agnelli a Vivaro e un unico grande indiziato: un esemplare di sciacallo dorato. L’aggressione notturna era avvenuta nella zona a ridosso dei Magredi, tra Tesis e Vivaro. In un campo ceduto in comodato gratuito da un agricoltore del luogo ad al pastore avianese Sergio Ropele (per tutti Giachela) originario di Borgo Valsugana (Trento), che ha girato in lungo e in largo con centinaia di pecore e capre.

A Tesis i suoi capi si sono ridotti improvvisamente da una quarantina a trenta. Una pecora era stata trovata sbranata, con il ventre aperto e una zampa mozzata. Altri dieci agnellini privi di vita e tanti sospetti sul predatore che colpisce in zone isolate. «A Claut si cercano conferme e metodi per tutelare gli allevamenti di notte – ha aggiunto L. L. –. Sono stati informati gli specialisti che seguono questa specie e nessuno abbassa la guardia: il canide si aggira soprattutto di notte».

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