L'infettivologo Bassetti testimonial di cravatte a sua insaputa, la foto crea malcontento e fa il giro dei social

UDINE. La cravatta in bella mostra sotto il camice bianco. E una sua foto che compare tra quella di modelli e modelle che indossano giacche, pantaloni e mascherine nella pagina Facebook di un noto negozio di abbigliamento di Genova.
Quello scatto fa il giro della città. Basta un clic e l'infettivologo Matteo Bassetti, 50 anni, diventa testimonial. Finendo - a sua insaputa - al centro di un vortice di polemiche che travalicano i confini del capoluogo ligure, dove è responsabile del reparto di malattie infettive dell'ospedale San Martino, e raggiungono tutta Italia.
La notizia viene ripresa anche dal Fatto Quotidiano, in molti si chiedono se sia opportuno, il caso arriva anche sulla scrivania del rettore e del preside della Facolta di Medicina dove Bassetti ha una cattedra. E a indignarsi è pure un consigliere regionale. Del resto Bassetti è ormai un volto noto in tutto il Paese visto che da settimane interviene in vari programmi televisivi per orientare i cittadini sul coronavirus.
Il professore, conosciuto in Friuli perché per 10 anni è stato direttore della Clinica malattie infettive dell'Azienda sanitaria udinese, però si difende. "Non ne sapevo niente - ha dichiarato al quotidiano nazionale -. Quel negozio ha fatto una donazione al nostro ospedale . Ci avevano fatto fare una foto con la cravatta. Credevo che sarebbe stata utilizzata per scopi benefici".
Sul sito del negozio genovese è poi comparsa la spiegazione del professore
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