L’ex moglie ora vuole il mantenimento

Dopo l’archiviazione del Gip resta in sospeso soltanto una causa civile per Gianfranco Pozzo
Udine 31 Gennaio 2013. Premiazione concorso letterario per avvocati. Telefoto copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi
Udine 31 Gennaio 2013. Premiazione concorso letterario per avvocati. Telefoto copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi

«Tutto è iniziato quando l’ex moglie di Gianfranco Pozzo si è opposta alla separazione sostenendo l’incapacità di intendere e di volere dell’imprenditore che poi è stata smentita in sede penale e civile. Adesso l’unica causa ancora in piedi è quella per la richiesta di mantenimento». Così Luca Ponti e Rino Battocletti, avvocati del fratello del patron dell’Udinese, Giampaolo Pozzo, hanno voluto chiarire la genesi della battaglia legale che ha visto uno contro l’altro Gianfranco Pozzo e la sua ex moglie Anna Ganzini.

Una vicenda che si è chiusa con l’archiviazione decisa dal Gip, Marco Florit, dopo che lo stesso Pozzo aveva deciso di ritirare la querela. Nel decreto del Gip vengono archiviate non solo le ipotesi di truffa e violazione degli obblighi di assistenza familiari avanzate in un primo momento dal pm Viviana Del Tedesco (che poi ha chiesto l’archiviazione), ma anche le accuse di calunnia e circonvenzione di incapace avanzate invece dall’ex moglie di Pozzo.

«Ed è proprio per questo motivo - precisa Battocletti - che Gianfranco Pozzo, che oggi ha ritrovato la serenità con un’altra compagna, ha deciso di rimettere le querele. La cosa più importante per lui era ottenere la separazione». La relazione tra Pozzo e la Ganzini era iniziata nel 1997. Ma dopo il matrimonio, celebrato nel 2007, a detta di Pozzo che nel 1998 è stato colpito da una grave malattia, la Ganzini si era allontanata dal marito al punto da fissargli degli appuntamenti in un’agenda per i loro brevi incontri. Da qui la richiesta di separazione e l’inizio della battaglia legale. «L’importante - continua l’avvocato - è che la sentenza di primo grado, passata in giudicato vista la rinuncia all’appello, abbia confermato la separazione. Un’altra cosa che ci tengo a precisare è che è stata la Ganzini a non voler abbandonare la casa che Pozzo ha recuperato solo grazie a una sentenza. Oggi l’unica causa ancora pendente è la richiesta di mantenimento che la Ganzini ha avanzato al mio assistito».

Il matrimonio tra Pozzo e la Ganzini è finito, ma la battaglia legale continua. E al centro di questa battaglia c’è il patrimonio di Pozzo che nel 2003 ha ceduto il 45% del gruppo Freud al fratello Giampaolo incassando parecchi milioni di euro, tanto da avere una liquidità di 39 milioni sui suoi conti correnti. (c.r.)

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