L’ex caserma dei pompieri nuova sede delle associazioni

LATISANA. Nuovi spazi a disposizione di due delle associazioni più attive nel sociale e che da tempo necessitano di una sede appropriata al servizio che svolgono a favore della comunità. E adesso...

LATISANA. Nuovi spazi a disposizione di due delle associazioni più attive nel sociale e che da tempo necessitano di una sede appropriata al servizio che svolgono a favore della comunità. E adesso finalmente, con i lavori di ristrutturazione della vecchia sede dei vigili del fuoco all’angolo fra via Giovanni da Udine e via Caterina Percoto, la Croce rossa e “Una mano per vivere” potranno trasferirsi in una sede rispondente alle esigenze di chi raccoglie, smista e consegna, ogni settimana a centinaia di persone in difficoltà, vestiario e alimenti. Oggi la Croce rossa svolge questa attività nella piccola sede all’interno del monumento del mutilato, con le persone in attesa sul marciapiede, sotto gli occhi dei passanti. E di chi generosamente si occupa dell’assistenza ai malati terminali e alle loro famiglie, dovendo gestire comunque un archivio con dati sensibili, al momento in una sede all’interno del Centro polifunzionale, condivisa con altri. La decisione di procedere con la ristrutturazione della vecchia sede dei pompieri, per destinarla a sede delle due associazioni, è stata manifestata dal Comune: «L’amministrazione - si legge - è intenzionata a ristrutturare l’edificio, un tempo destinato al primo piano a casa del custode dei vigili del fuoco e al piano terra ad ufficio del gruppo dei vigili del fuoco volontari di Latisana, per riutilizzarlo come sede delle associazioni con fini sociali». Al momento il Comune ha disposto una spesa di circa 29 mila euro per rendere agibili i locali, con alcuni interventi fra i quali il rifacimento e l’adeguamento alle normative vigenti degli impianti elettrici dell’intero edificio, la sostituzione della caldaia, la realizzazione di una nuova pavimentazione in laminato plastico e la tinteggiatura interna di tutte le stanze.

Paola Mauro

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto