L’étoile Eleonora Abbagnato in maggio a Pordenone con “Carmen”

Eleonora Abbagnato, ètoile dell’Opéra de Paris dal 2013 e dal 2015 direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, sarà protagonista di “Carmen” domenica 21 maggio, alle 20.45 al teatro Verdi di Pordenone
PALERMO 18.03.2014 - SPETTACOLI, TEATRO MASSIMO: BALLETTO "CARMEN" CON ELEONORA ABBAGNATO E NICOLAS LE RICHE. COREOGRAFIA DI AMEDEO AMODIO. © FRANCO LANNINO/STUDIO CAMERA
PALERMO 18.03.2014 - SPETTACOLI, TEATRO MASSIMO: BALLETTO "CARMEN" CON ELEONORA ABBAGNATO E NICOLAS LE RICHE. COREOGRAFIA DI AMEDEO AMODIO. © FRANCO LANNINO/STUDIO CAMERA

Eleonora Abbagnato, ètoile dell’Opéra de Paris dal 2013 e dal 2015 direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, sarà protagonista di “Carmen” domenica 21 maggio, alle 20.45 al teatro Verdi di Pordenone.

Una prestigiosa esclusiva, quella che si è assicurata il Comunale pordenonese: una serata di grande danza, resa possibile anche grazie al sostegno dell’Amico del teatro Cimolai, che va a collocarsi in un periodo dell’anno in cui il teatro pordenonese sarà al centro di un finale di stagione straordinario, arricchito da eventi che presto saranno resi noti.

Una bella sorpresa, dunque, per i tanti appassionati di danza, e non solo. “Carmen” arriva infatti al posto del previsto Tulsa Ballet Master of Dance II che era in programma il 22 maggio e che esce dal cartellone a seguito della cancellazione della tournée italiana della compagnia americana. Un "cambio di lusso" che certamente non sarà rimpianto dagli abbonati (potranno assistere a "Carmen" con lo stesso tagliando). I biglietti saranno in vendita dal 13 marzo (info: www.comunalegiuseppeverdi.it, 0434 247624).

La “Carmen” della Abbagnato arriverà nella versione coreografica di Amedeo Amodio, costruita sulle musiche dell’opera di Bizet e con un adattamento e interventi musicali originali di Giuseppe Calì, nella produzione di Daniele Cipriani Entertainment. Accanto all’étoile palermitana si esibiranno Amilcar Moret nel ruolo di Don José, Giacomo Luci, Escamillo e Giorgia Calenda, Micaela.

La coreografia, nata nel 1995 per Aterballetto, è stata riproposta in numerosi teatri nel mondo fra cui la Scala e arriva oggi firmata da Amodio, ballerino, coreografo e direttore artistico, già alla guida dell’Aterballetto, del Ballo al Teatro dell’Opera di Roma e al Massimo di Palermo.

Questa versione in due atti inizia laddove l’opera lirica di Bizet finisce. Scrive Amodio: «Sulle ultime note dell’opera si chiude il sipario. In palcoscenico inizia lo smontaggio delle scene.

A poco a poco o il personale e quanti altri hanno assistito allo spettacolo da dietro le quinte vengono catturati dai fantasmi del dramma appena trascorso e man mano, un gesto, uno sguardo, un oggetto, li spinge ad immedesimarsi in ognuno dei personaggi; per puro caso.

È dunque per puro caso che Don José incontra Carmen, che rappresenterà per lui l’unico momento di vita autentica, intensa, ma anche quello della morte. A questo punto tutto è stabilito, meno il percorso o il labirinto dei due destini ormai indissolubilmente legati.Sarà comunque Carmen, profondamente consapevole dell'ineluttabilità del momento finale, a condurre il gioco trasgressivo ed eversivo, in un impossibile tentativo di sfuggire alla sua sorte».

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