Lerussi (Pd): ecco come chiuderò la Provincia

Il rilancio delle autonomie locali passa dallo smantellamento della Provincia. Ne è convinto il candidato presidente a palazzo Belgrado del Pd, Andrea Simone Lerussi, che nel suo programma spiega come accompagnerà l’ente di piazza Patriarcato alla chiusura in vista delle amministrative di aprile.
Lerussi si ispira alle parole di Pier Paolo Pasolini per il suo mandato da “rottamatore”: «A vignarà ben il dì che il Friul al si inecuarzarà di vei na storia, un passat, na tradizion», scriveva l’autore di Ragazzi di vita. Quel tempo è arrivato e, secondo il Pd, deve essere sinonimo di sobrietà: «In un contesto generale di crisi della politica e della finanza pubblica il nostro sistema di autonomia è a rischio – spiega Lerussi –. L’affermazione di un nuovo modello di specialità deve passare proprio dal principio che il ruolo politico-istituzionale in capo alle Province è superabile e che le funzioni amministrative possono essere coordinate dalla regione e gestite attraverso propri uffici decentrati». Ecco allora che alla Regione ritornerebbero le deleghe per la gestione della scuola secondaria di secondo grado, compresa l’edilizia scolastica, ma anche trasporto pubblico, viabilità, gestione del territorio, tutela della fauna, parchi e riserve naturali, ambiente, programmazione e gestione dei rifiuti, qualità dell’aria e delle acque, la valutazione d’impatto ambientale per interventi sovra comunale, i Centri per l’impiego e la formazione professionale.
«Il Friuli è una realtà policentrica dove ultimamente la logica del campanile rischia di essere l’elemento che frena l’uscita dalla crisi economica e sociale – continua Lerussi –: dobbiamo dare vita a processi di sinergia e aggregazione facendo realmente sistema con i Comuni, offrendo possibilità e forza aggregativa, una sede di reale discussione e confronto su come utilizziamo il territorio, l’acqua, l’ambiente». Lerussi ha le idee chiare sul periodo di interregno che accompagnerà alla chiusura della Provincia. «Addio alle nefaste sagome stradali e ai cartelloni pubblicitari autocelebrativi di Easy foot – continua il candidato presidente del Pd – così come a iniziative di promozione turistica clientelari e finalizzate a se stesse come Terra dei patriarchi». Spazio pure per ripensare completamente il progetto della cittadella della Provincia e per uscire dalla partecipata Exe spa, le cui azioni saranno ridistribuite fra i Comuni o Net e A&T 2000 per costituire il gestore unico.
Michela Zanutto
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