L’Ente Friuli nel Mondo: «Salvate il Totem dei fogolârs»

Pittaro: l’opera regalata dai friulani-canadesi è in stato di degrado «Noi pensiamo al restauro, ma il Comune trovi una sede coperta»
Di Laura Pigani
Udine 31 Maggio 2014 totem Telefoto Copyright Petrussi Foto Press - Massimo Turco
Udine 31 Maggio 2014 totem Telefoto Copyright Petrussi Foto Press - Massimo Turco

Un manufatto regalato dai friulani emigrati in Canada alla città. Ma soprattutto il simbolo di un legame con la terra d’origine, il Friuli, che ora rischia di rovinarsi per sempre. Stiamo parlando del grande Totem, realizzato con acero rosso dagli indiani uroni, che troneggia nel parco di via San Daniele dal luglio del 1981. L’opera, imponente nei suoi 8,5 metri, si trova in uno stato di degrado e necessita un restauro urgente per non cadere a pezzi.

A lanciare l’allarme è il presidente dell’Ente Friuli nel mondo, Pietro Pittaro, prendendo spunto dalla lettera inviata al nostro giornale da Gianni Nazzi della Clape Cultural Aquileie in cui già affrontava il problema. E si offre di sostenere la sistemazione, ma chiede al Comune di trovare «un posto al coperto, anche se non è facile, viste le dimensioni, per poterlo collocare dopo il restauro».

«Il Totem – spiega Pittaro – è stato inaugurato il 19 luglio 1981, durante il IV congresso della Federazione dei Fogolârs furlans del Canada». All’epoca il presidente dell’Ente era primo cittadino di Bertiolo. «In quell’occasione – sottolinea – abbiamo conferito la cittadinanza onoraria al bertiolese Peter Bosa, che era stato nominato senatore a vita in Canada ed era giunto in Friuli accompagnato da un gruppo di indiani uroni e dal loro gran capo, Max Gros Luis». L’omaggio dei friulani canadesi alla loro terra d’origine fu proprio il grande Totem. «Realizzato con acero rosso – racconta Pittaro –, dopo essere stato esposto per 33 anni alle intemperie e ai vandalismi, ora si trova in pessime condizioni. Anzi di degrado. Il legno è rovinato e la vernice si sta screpolando».

Secondo Pittaro «Comune di Udine ed Ente Friuli nel Mondo dovrebbero lavorare assieme» e lancia la sua proposta: «palazzo d’Aronco si dovrebbe impegnare a trovare una collocazione adeguata all’opera, anche se non è facile, visto che il Totem è alto 8,5 metri, mentre l’Ente – prosegue il presidente – si adopererà per raccogliere i fondi necessari al restauro, con il contributo dei canadesi e di qualche sponsor friulano, io per primo». A parere di Pittaro, la sistemazione del manufatto dovrebbe avvenire «dopo averlo tolto dalla sua base e collocato in un capannone in posizione orizzontale, per facilitare le operazioni di restauro. Ma se non si riesce a trovare una sede coperta – conclude –, bisogna comunque riportarlo in buono stato, utilizzando una impalcatura. In questo caso, però, sarebbe tutto più complicato».

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