Lenna scrive al Mv: ecco la mia verità

L’ex senatore del Pdl: non c’entro con il campo sportivo di mio figlio

UDINE. L’ex senatore Vanni Lenna tirato in ballo dal nostro giornale nell’articolo riguardante la “sprecopoli” di Forni di Sotto ha chiesto di precisare quanto segue.

«L’articolo - scrive - riporta una notizia errata che non trova alcun riscontro nella realtà dei fatti, laddove così sostiene: “auguri d’obbligo per giustificare il fatto che quel campo sportivo è stato realizzato grazie a un contributo - auspice il senatore padre del sindaco - del governo cui si sono aggiunte altre centinaia di migliaia di euro per la messa in sicurezza della fiancata del monte (progettista lo stesso ex senatore)”.

In realtà, a differenza di quanto sostiene erroneamente l’autore dell’articolo, nulla di quanto realizzato e/o messo in sicurezza e/o eseguito nell’area sportiva in questione è stato progettato dall’architetto Vanni Lenna, come l’articolista, nell’esercizio della sua attività di giornalista, avrebbe potuto, e dovuto, facilmente verificare».

Prendiamo atto, e di questo ce ne scusiamo, che l’ex parlamentare Vanni Lenna (due mandati alla Camera e uno al Senato in sostituzione di Giovanni Colino dimessosi per incompatibilità nel 2009) non ha avuto alcun ruolo nella progettazione dei lavori per la messa in sicurezza della fiancata del monte.

Confermiamo invece che i lavori del campo sportivo hanno ottenuto un contributo ministeriale di alcune centinaia di migliaia di euro con un decreto del Ministero delle Finanze e del’Economia anche grazie all’auspicio dell’allora senatore Lenna, come testimoniano sia le cronache locali che quelle nazionale (vedasi espresso del 27 giugno del 2010).

In occasione del contributo in questione, tra l’altro, le cronache locali avevano registrato malumori di altre amministrazioni montane che avevano visto in quel contributo una corsia preferenziale dettata dalle conoscenze. Proprio per questo abbiamo scelto di proporre nella pagina accanto alcune considerazioni di Pietro Zanfagnini (ex segretario regionale del Psi) laddove spiega che chi ricopre ruoli politici deve confrontarsi oltre che con la legalità anche con l’opportunità di fare certe scelte.

Questo per ribadire che l’intenzione dell’inchiesta era quella di puntare l’attenzione su alcune opere pubbliche di un certo costo, tutte legalmente realizzate, ma la cui opportunità lascia adito a riflessioni.

Riflessioni anche rispetto a certi incarichi che proprio perché legali mostrano della politica la possibilità di scegliere con le leggi se essere del tutto estranea al godimento del denaro pubblico che gestisce o esserne comunque parte... (d.pe.)

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