Legge di Bilancio, rincara il bollo auto: stangata per 230mila friulani

UDINE. Nuova stangata in arrivo sul bollo auto? Pare di sì, almeno stando a sentire Uecoop, cioè l’Unione europea delle cooperative, sulla base dei dati Istat sui consumi degli italiani. Dati, questi, secondo i quali, tra il 2013 e il 2017, la spesa delle famiglie per la tassa automobilistica è cresciuta del 19,8 per cento, arrivando lo scorso anno a toccare complessivamente quota 5,2 miliardi.
Dietro all’aumento, in realtà, non c’è un aumento del bollo, fermo al 2007 per la stragrande maggioranza dei veicoli e addirittura azzerato in molte regioni per quanto riguarda le le macchine ad alimentazione ibrida. Dal momento che l’unico incremento introdotto per legge negli ultimi anni è quello del superbollo, che dal 2012 è stato raddoppiato (20 euro a chilowatt) e applicato a partire dai 185 chilowatt di potenza (il limite precedente era di 225), l’aumento del gettito è legato a un maggiore numero di immatricolazioni e, parallelamente, a un incremento della cilindrata media.
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La situazione in Fvg. Il bollo auto rappresenta una delle principali voci di entrata per i bilanci delle regioni, con un gettito complessivo pari a 6,6 miliardi (al conto delle famiglie va aggiunto infatti anche quello relativo ai mezzi aziendali) e un’incidenza complessiva del 13 per cento sui tributi regionali. In Friuli Venezia Giulia (dati 2017) le entrate a questa voce ammontano a 116 milioni di euro, con un costo medio di circa 140 euro per singolo autoveicolo.
Sono invece escluse dal pagamento le auto elettriche e quelle ibride, ma limitatamente per i primi tre anni di immatricolazione. Per tutte le altre, come d’altronde nel resto del Paese, l’importo da pagare è legato alla potenza e alla classe di alimentazione: si va da un costo minimo di 2,58 euro a chilowatt per le euro 4, 5 o 6 fino a un massimo di 3 euro per quelle definite come euro zero.
Conto salato. Per ora nessuna stangata, perlomeno sul bollo. Ben più gravoso il peso delle altre spese legate all’automobile, in particolare i carburanti, che vedono l’Italia ai vertici europei in questa particolarissima classifica, e alle relative imposte: più sale il prezzo di benzina e gasolio, più cresce anche il gettito in termini di Iva e accise, uno dei principali fattori che contribuiscono a rendere salatissimo il conto pagato dagli automobilisti italiani. Va un po’ meglio nella nostra regione, non soltanto grazie alla politica di scontistica sui carburanti applicata da anni in Friuli Venezia Giulia, ma anche per il costo della RcAuto, sensibilmente più basso rispetto ai dati della media nazionale.
La stangata. L’ipotesi di un aumento del bollo auto, fermo da undici anni per le vetture sotto i 185 chilowatt, torna naturalmente di attualità ogni anno in tempi di discussione e approvazione della legge di Bilancio nazionale. Se n’era parlato con più insistenza lo scorso anno, pensando a un incremento limitato alle categorie di alimentazione più inquinanti, fino alla Euro 2 o alla Euro 3, le stesse categorie la cui circolazione è già soggetta a severe limitazioni, inasprite dal 1º ottobre di quest’anno, nelle regioni del bacino padano. Se una misura simile dovesse trovare spazio nella prossima legge di Bilancio, prevedendo ad esempio aumenti per tutte le vetture a gasolio fino alla classe euro 3 e a benzina fino all’euro 2, i veicoli a rischio aumento in Fvg sarebbero quasi 230 mila, più o meno il 30 per cento dell’attuale parco circolante, che oggi è di 800 mila veicoli. Ma al momento, lo ricordiamo, si tratta soltanto di ipotesi.
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