Le tre palazzine dei militari ormai stanno cadendo a pezzi

REMANZACCO. Vuoti, completamente, e da troppo tempo abbandonati a se stessi. Tre condomini, trenta (ampi) appartamenti sulle cui terrazze, ormai, cresce l'erba: sono gli alloggi demaniali - in questa voce il tasto dolente della vicenda - edificati, a suo tempo, a servizio della caserma Lesa di Remanzacco, nelle pertinenze del sito militare.
Nati per accogliere le famiglie dei militari, da anni e anni i fabbricati non assolvono più la propria funzione abitativa: poco a poco, per ragioni di varia natura, si sono spopolati, diventando facile “preda” del degrado. Nessuno si è più fatto carico di opere manutentive giudicate probabilmente superflue - stante la condizione di disarmo degli immobili -, ma in realtà fondamentali per contenere l'inevitabile deterioramento delle strutture: oggi, così, al paradosso di tre palazzine deserte si accosta quello del “capitolo spese” (presumibilmente salate) per un'eventuale, e auspicabile, ristrutturazione e riutilizzazione dei complessi. Il caso è ben noto, in paese, così come è noto che la sua soluzione non è affar semplice. Il Comune, infatti, non ha competenza in materia e, dunque, nulla può. Eppure, ammonisce qualcuno, è assurdo che la situazione resti immobile. A parlare è un ex militare e - in quanto tale - ex condomino dei caseggiati affacciati su via del Sole, Arcangelo Tranquillo: «Ci ho vissuto per 16 anni, e risiedo a Remanzacco da 40... Mi sento a tutti gli effetti uno del paese, insomma, pur essendo arrivato da fuori. Vedere quei palazzi in stato di totale abbandono è uno spettacolo davvero avvilente. L'ultimo inquilino se n'è andato un anno fa. Sono appartamenti molto spaziosi: tre camere, due bagni, un corridoio arioso... Il valore di mercato, per una metratura del genere, si aggira sui 250 mila euro. E un simile patrimonio viene lasciato andare in malora! Possibile che un bene pubblico possa essere trascurato in questo modo? Più passano i mesi e più soldi si dovranno investire per risanarlo». Ammesso che si arrivi alla fase del recupero e del "rilancio”, ovviamente. Il sindaco Dario Angeli, a dire il vero, è possibilista (per non dire ottimista): «Ho avuto di recente - spiega - un lungo colloquio con il nuovo comandante della Lesa, colonnello Alessandro Sciarpa, il quale mi ha fatto capire che la nostra caserma rimarrà (pur in un quadro di generale riassetto dell'Esercito) presidio strategico. Più uomini, dunque (previsto l’arrivo del terzo Reggimento Artiglieria da montagna, da Tolmezzo), e conseguentemente necessità di ristrutturazioni nel sito, che andrà ammodernato nel suo insieme. Non conosco - non ancora, per lo meno - i dettagli del progetto, ma chissà che in tale panorama non possano rientrare anche gli alloggi in questione... ».
Lucia Aviani
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