Le pietre della memoria finiscono sotto la pedana del bar nella piazzetta

GEMONA. Le “pietre della memoria” non si vedono più. L'opposizione di centrosinistra apre il dibattito sugli interventi in via di realizzazione sulla piazzetta dedicata alla “Memoria del 6 maggio 1976”, in pieno centro storico.
A scatenare le prese di posizione la prossima apertura di un locale che si insedierà nell’ex ufficio del giudice di pace e che si affaccia sul lastricato realizzato alcuni anni fa proprio di fronte alla ex banca Antoniana, per il quale erano state utilizzate pietre provenienti dalle macerie del terremoto.
Già allora, tale scelta aveva avviato la discussione tra maggioranza e minoranza di centro sinistra, la quale dissentiva fortemente dalla scelta di aver utilizzato le pietre dell’ex chiesa di San Giovanni per realizzare quel lastricato.
Oggi, il gestore del nuovo esercizio ha scelto di realizzare una sorta di pedana, probabilmente finalizzata a sistemare dei tavoli esterni, e l'opposizione torna alla carica: «Recentemente - dice il capogruppo di Scelgo Gemona Gian Paolo Della Marina - quel fazzoletto del centro storico è stato titolato, con una certa altisonanza, forse per “nobilitare” la scellerata scelta della pavimentazione realizzata affettando le pietre di San Giovanni, alla “memoria del 6 maggio 1976”. Ora quella pavimentazione viene ricoperta quasi completamente con un impasto di sabbia per ricavarne un’area all’aperto per il vicino bar di nuova apertura.
La nuova pavimentazione, ovviamente, impedisce la vista delle sottostanti pietre palesando la contraddizione di aver utilizzato proprio quelle pietre, per renderle “utili” e porle al “godimento” pubblico, come fu dichiarato nell’immediato».
Insomma, per Scelgo Gemona il problema è non poter più permettere al pubblico di ammirare quelle pietre della memoria; non se la prende con il nuovo esercente, la cui attività «va a implementare le molte offerte già presenti», bensì con l'amministrazione comunale.
«Non discutiamo la scelta dell’attività commerciale - conclude Della Marina - ma valutiamo quelle dell’amministrazione. La pavimentazione che non si sarebbe dovuta realizzare era quella con le pietre dell'ex San Giovanni.
Sono stati spesi soldi pubblici per tagliare pietre storiche ora coperte. Soldi pubblici spesi avventatamente. Capricci di qualche assessore in delirio di onnipotenza? Scelte, quelle di oggi come quelle di ieri, fatte con arroganza e nella certezza dell'impunità?»
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