Le piastrine dei Caduti in vendita online su eBay

ZOPPOLA. La piastrina di Giacomo Fabbro – soldato originario di Orcenico Superiore morto in Russia durante la Seconda guerra mondiale – era stata messa in vendita su eBay assieme ad altre 31 di militari italiani. Un mercato, quello online dei reperti bellici, che viene monitorato costantemente dagli iscritti al gruppo Facebook “Armir, sulle tracce di un esercito perduto”, composto da 1.715 membri, residenti in tutta Italia, compreso il Friuli.
Venuti a conoscenza della disponibilità del materiale, i volontari, che si sono riuniti alcuni anni fa, hanno fatto una colletta per acquistare le piastrine, raccogliendo i 1.800 euro necessari. Un’operazione non nuova, per quella che può essere considerata un’associazione virtuale, che segue passaggi precisi. Una volta entrati in possesso di reperti appartenuti a soldati italiani caduti in Russia, gli iscritti, che consultano abitualmente archivi di vari natura, contattano i Comuni di origine dei militari: le amministrazioni, quindi, si occupano di avvisare i parenti e di consegnare loro gli oggetti.

Una prassi collaudata, che sta dando buoni risultati e permette alle famiglie di giovani che hanno donato l’esistenza alla Patria di entrare in possesso di materiali che hanno un’alta valenza simbolica e affettiva. Tra gli iscritti a “Armir, sulle tracce di un esercito perduto” c’è Salvatore Gasparro, che vive a Salerno e ha seguito la vicenda di Giacomo Fabbro. Il volontario fa alcune considerazioni sul mercato online di reperti bellici.
«È una situazione che presenta almeno due sfaccettature – osserva –. Da un lato, non è piacevole sapere che oggetti appartenuti a soldati morti in guerra siano oggetto di vendite online, che, tra l’altro, stanno conoscendo un incremento considerevole. Non è una prassi, per così dire, esente da possibili critiche, ma, al tempo stesso, è anche un metodo utile per ritrovare gli ultimi ricordi di chi è caduto in Russia, materiali che noi cerchiamo da anni con l’obiettivo di donarli alle famiglie, restituendo ai parenti un ricordo».
Gasparro, quindi, fa riferimento al lotto di piastrine tra le quali c’era quella di Fabbro. «Le aveva messe in vendita un russo – racconta –, per acquistarle abbiamo portato avanti una raccolta firme, che non è stata la prima, e siamo riusciti ad averle. Abitualmente, una volta ricevuti i materiali, avvisiamo i Comuni di origine dei vari soldati: per la piastrina di Fabbro siamo stati anticipati perché una nostra neo iscritta, non conoscendo a fondo il modus operandi che adottiamo, ha diffuso alcune foto sui social».
Grazie alle immagini, è partito un tam tam che ha permesso di individuare i discendenti di Fabbro, che vivono a Zoppola. Secondo quanto si è appreso, visto che la famiglia non ha voluto prendere posizione in modo ufficiale, il padre del soldato di Orcenico Superiore avrebbe cercato il figlio per tutta la vita, consultando archivi, ossari e altre fonti. La madre, invece, si sarebbe convinta pressoché da subito della scomparsa del giovane militare italiano. Uno dei tanti che hanno perso la vita in Russia, in una delle pagine più buie della storia del Paese, una tragedia che ha accomunato migliaia di famiglie, le quali non hanno visto ritornare ragazzi in molti casi poco più che diciottenni.
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