Le Furie, campioni di tiro alla fune

I ragazzi di Tamai hanno vinto il titolo italiano a San Daniele, domenica un’altra finale. E ora i mondiali in Svezia

BRUGNERA. Tamai nuova capitale del tiro alla fune: le Furie rosse domenica a San Daniele hanno meritatamente conquistato ben due finali del campionato italiano.

Le Furie rosse non sono quelle della più blasonata squadra calcistica, ma la recente società di tiro alla fune che in soli otto anni di attività è riuscita a raggiungere il tetto nazionale. Il nome è un omaggio al Tamai Calcio, che ha sostenuto e aiutato concretamente la nuova società fin dai suoi esordi.

Il tiro alla fune è uno sport? Sì, il tiro alla fune è stato uno sport olimpico fino al 1920 e presumibilmente a breve farà il suoi rientro nella massima competizione sportiva mondiale.

Si svolgono ogni anno campionati nazionali e mondiali sotto l’egida della Federazione italiana giochi e sport tradizionali, riconosciuta dal Coni. Domenica le Furie rosse si sono imposte nelle due finali del campionato italiano delle categorie 640 kg e 540 kg.

Domenica prossima a Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova, cercheranno la tripletta nella categoria 700 kg, mentre a settembre saranno a Malmö, in Svezia, per il campionato mondiale.

«Abbiamo cominciato con il tiro alla fune un po’ per caso otto anni fa – racconta l’allenatore Luciano Santarossa –. L’idea è venuta a un paio di amici che volevano praticare per gioco uno sport alternativo, che non fosse il solito calcio, ma uno sport della tradizione».

Cominciato un po’ per gioco, ma con metodo, la squadra ha iniziato a partecipare ai campionati regionali e nazionali, raccogliendo un po’ alla volta risultati di tutto rispetto.

«Ci alleniamo tre volte a settimana dalle 20 alle 23 a Tamai – aggiunge Santarossa –. Gli atleti sono una quindicina tra ragazzi e ragazze. Venti giorni fa siamo stati a una sessione di allenamenti in Svizzera perchè con tutte le altre società stiamo cercando di far venire fuori una squadra in grado di vestire la maglia dell’Italia per vincere i prossimi mondiali.

Gli allenamenti sono importanti. Il tiro alla fune è uno sport completo, occorre infatti allenare sia il corpo che la mente».

Domenica mattina si è disputata la finale della categoria dei 640 kg: in campo 9 squadre da 8 atleti che non dovevano superare i 640 kg di peso complessivo. Nel pomeriggio la finale della categoria dei 540 kg: in campo 15 squadre da 6 atleti che non dovevano superare i 540 kg.

«La seconda vittoria è arrivata un po’ a sorpresa – confessa Santarossa –. Ammetto che l’emozione è ancora tanta». Le gare si svolgono in contesti leggeri, soprattutto festeggiamenti paesani, ma questo non riduce la tensione della gara.

«L’aspetto psicologico è molto importante. – conclude l’allenatore –. Io dico sempre che il coach deve essere anche psicologo. Sembra tutto facile da fuori, ma quando si sta sotto corda durante una tirata a volte perfino quattro minuti, non c’è parte del corpo che non sia sotto sforzo. È qui che la mente diventa fondamentale per vincere».

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