Le aziende sfidano la crisi: parola d’ordine? Diversificare

San Vito al Tagliamento, più di mille imprese garantiscono 6 mila posti di lavoro nell’area Ponte rosso. La presenza di stranieri è minore rispetto alla media della provincia

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Una cittadina, San Vito al Tagliamento, che continua a crescere, ha elevati livelli occupazionali e standard di servizi. Ma per qualcuno si può far meglio.

I dati. San Vito ha superato la soglia dei 15 mila abitanti pochi anni fa. Nel 2014, secondo i dati dell’ufficio anagrafe al 31 dicembre, i residenti erano 15 mila 106, in leggera crescita. Inferiore alla media provinciale la percentuale di stranieri: 9,53 per cento.

Per quanto riguarda il lavoro, i dati del centro per l’impiego (rapporto 2013) parlano di 1.084 imprese attive (il 23 per cento dei nove comuni del mandamento) con 6 mila 634 addetti. La diversificazione delle imprese ha fatto sì che il territorio abbia retto, in generale, l’urto della crisi.

È l'industria ad assorbire la maggior parte degli addetti, anche se rilevanti sono i settori primario e dei servizi. La popolazione totale e attiva risulta più giovane della media regionale.

I servizi. San Vito ospita entro i suoi confini una zona industriale (Ponte rosso), un ospedale in fase di potenziamento, numerosi plessi scolastici dall’infanzia alle superiori (licei scientifico e linguistico, istituti professionali e tecnici), servizi alla persona (socio-assistenziali, casa di riposo, La nostra famiglia, cooperative sociali) e circa 150 associazioni.

Nell’ultimo decennio si è curato il recupero di beni culturali, mentre è in vista il potenziamento della viabilità (con la tanto discussa circonvallazione, ma si vorrebbe anche l’elettrificazione della tratta ferroviaria) e la costruzione di un nuovo penitenziario da 300 posti. Dal punto di vista ambientale spicca il parco del Tagliamento.

La politica. Anche l’82° posto tra i “Comuni felici” divide la politica. Il sindaco Antonio Di Bisceglie esprime «soddisfazione, perché questa prestigiosa classifica fa riferimento non solo agli aspetti di carattere turistico, ma anche a quelli riferiti a welfare, istruzione, cultura. Aspetti su cui abbiamo cercato e cercheremo sempre più di offrire valore aggiunto, garantendo esse opportunità di lavoro e miglioramento della qualità della vita». Il tutto cercando anche di migliorare, evidenzia il primo cittadino, l’infrastrutturazione del territorio.

Ma per il candidato sindaco Valerio Delle Fratte (capogruppo di Amo San Vito, all’opposizione) «oggi c’è chi si esalta per questa posizione, ma non è lusinghiera. Ci sono molti margini di miglioramento per portare San Vito ai primi posti di future classifiche. Siamo ai primi posti di sicuro come servizi alla persona, ma agli ultimi come tassazione e altri aspetti».

Commercio. Prudente anche il presidente mandamentale dell’Ascom Fabio Pillon, secondo il quale «occorre ancora sviluppare un progetto complessivo».

Ciò non solo nel settore commerciale, che sconta la crisi come altrove e che a San Vito può contare su molti settori di vendita, mentre altri sono ormai spariti. «E forse manca l’attrattività turistica – continua – con ricadute importanti sul tessuto commerciale, assente quasi ovunque in regione».

Industria. Tra le aziende della zona industriale Ponte rosso c’è la Pontarolo engineering, che fa riferimento al presidente di Ance Fvg, Valerio Pontarolo.

«Oltre a San Vito nel ragionamento possiamo comprendere anche il mandamento – osserva -, fatto di comuni che hanno una certa attrattività per chi vuole abitare e per chi vorrebbe venire ad abitare. È un ambiente pulito, le strade sono a posto, c’è ordine e dunque una certa sicurezza. Quella classifica non fa rimento solo a quanto si vede, ma anche ai servizi. Ciò significa che c’è una classe politica e amministrativa (funzionari) che cerca di venire incontro ai cittadini, non come quei burocrati che creano ostacoli».

Associazioni. Per Andrea Trevisanut, presidente del Consorzio tra le pro loco del Sanvitese e del Sil, nonché del Basket San Vito, la città «è vivibile e offre tante possibilità nel sociale, ma anche attività sportive, associative e scolastiche ai ragazzi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:lavoro

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto