L’Autorità di bacino: «Niente lavori sul fiume»

DIGNANO. La valle del Tagliamento, tra il Varmo e il Fella, risulta attualmente in «equilibrio» secondo l’ Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Baccaglione e, per questo motivo, non ha bisogno di dragaggi e prelievo di inerti.
È questa, in sintesi, la risposta alla nota inviata il 5 novembre scorso dall’associazione Acqua nella quale è stata richiesta (come alle amministrazioni del medio e alto fiume) l’adozione di provvedimenti relativi a interventi di dragaggio e asportazione di inerti sul Tagliamento onde evitare maggiori pericoli in caso di piena, in quel tratto del fiume. Il comitato istituzionale dell’ Autorità rende noto, inoltre, di aver deliberato in merito alla «richiesta delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia di rielaborazione del piano stralcio per la sicurezza idraulica del Medio e Basso corso del Tagliamento, in esito alle risultanze delle attività condotte dal tavolo tecnico denominato commissione Laboratorio Tagliamento».
A tale riguardo (si legge nella missiva indirizzata al presidente Acqua Renzo Bortolussi, al Ministero dell’Ambiente, all’assessorato regionale competente), l’ Autorità di bacino ha dichiarato la sospensione del procedimento di approvazione del progetto di variante al piano stralcio per la sicurezza idraulica del Medio e Basso corso del Tagliamento; la predisposizione delle attività propedeutiche e necessarie per procedere alla rielaborazione del piano stralcio nell’ambito del piano di gestione del rischio di alluvioni.
Da considerare che la Protezione civile regionale nel 2006 aveva predisposto uno studio che ha indagato la «modellazione idraulica dell’asta del fiume Tagliamento, nel tratto tra Varmo e la confluenza del torrente Degano compreso il tratto terminale del fiume Fella al fine della messa in sicurezza di quel territorio». «Da alcune analisi eseguite, quindi, risulta che il profilo del Tagliamento e attualmente in equilibrio, per cui il prelievo di materiale inerte va effettuato con cautela».
«Sapevamo bene che il Tagliamento in quei punti citati (tra il Varmo e il Fella) non costituiva pericoli - dice a proposito Renzo Bortolussi, presidente dell’associazione Acqua -; infatti, la nostra lettera chiedeva il prelievo di inerti e dragaggio (stimati nel 2001 alla conferenza di San Daniele in 30 milioni di metri cubi) da eseguirsi tra Latisana e la foce del Fiume. Ma nella lettera dell’ Autorità di bacino questa proposta non è stata nemmeno considerata».
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